Alvarez sospeso 10 mesi per “uso scorretto di farmaco contro la caduta dei capelli”. Era della moglie

Ufficializzata la decisione di squalificare il difensore dell'Athletic Bilbao, Yeray Álvarez che lo scorso maggio non aveva superato un test antidoping dopo una partita di Europa League. Per lui uno stop lunghissimo, di dieci mesi dopo che l'analisi del campione del giocatore analizzato in un laboratorio della WADA aveva rivelato la presenza di una sostanza proibita. Nel comunicato pubblico che il club ha dato, riferendosi al prodotto vietato appartenente alla categoria diuretici e agenti mascheranti, sono arrivate anche le motivazioni, sul filo del surreale: "Uso di un farmaco preventivo, contro la caduta dei capelli. Appartenente alla sua compagna".
Alvarez positivo ad un test antidoping in Europa League: scatta l'indagine
A maggio 2025, per Yeray Álvarez si sono spalancate le porte dell'incubo, quando dall'Uefa gli è stato comunicata la positività ad un test e nel giugno successivo il giocatore ha accettato una sospensione provvisoria volontaria. A seguito della successiva apertura del procedimento disciplinare nei suoi confronti, due ispettori etici e disciplinari della UEFA hanno condotto un'indagine per poi deferire il caso agli organi disciplinari della UEFA per la decisione definitiva, arrivata ad agosto e che è stata pesantissima.
La squalifica per Alvarez: 10 mesi anche se appurata l'involontarietà
Alvarez è incorso nell'infrazione dell'articolo 10.14.2 del Regolamento antidoping UEFA, secondo cui il giocatore potrà tornare ad allenarsi con una squadra – o anche solo utilizzare le strutture di un club – durante gli ultimi due mesi del suo periodo di squalifica, ovvero dal prossimo febbraio 2026. L'Athletic Bilbao ha così confermato quanto accaduto, in una nota: "Una volta completata la fase di indagine, l'organo disciplinare della Uefa ha emesso una risoluzione e ha imposto una squalifica di dieci mesi a Yeray Álvarez. Nella sua decisione, la Uefa riconosce che non vi è stata intenzionalità da parte del giocatore. L'organo federale ricorda che, in conformità con la normativa vigente, l'atleta è responsabile delle sue azioni e, di conseguenza, avrebbe dovuto verificare se il farmaco fosse consentito prima di assumerlo".
Il farmaco proibito di Alvarez: una fiala anticaduta dei capelli usata dalla moglie
Ma a destare stupore e suscitare facili ironie è stata la natura del prodotto proibito che Alvarez maldestramente aveva assunto "senza l'intenzione di doping", come si evince dalla stessa nota del club: "è stato provato che l'ingestione della sostanza proibita sia dovuta all'uso scorretto di un farmaco preventivo contro la caduta dei capelli appartenente alla sua compagna". Come, ma soprattutto perché sia finito in corpo a Yeray resterà un mistero insoluto che gli è costato però quasi un anno di squalifica.