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Allegri teme il ritorno in panchina dopo quanto accaduto alla Juve: “Non so come mi comporterò”

Max Allegri ha presentato il prossimo debutto in campionato del Milan a San Siro contro la Cremonese non nascondendo una certa ansia per il suo ritorno in panchina dopo quanto accaduto con la Juventus: “Spero solo di non fare danni…”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Milan è pronto al debutto stagionale in Serie A nella sfida di San Siro contro la neopromossa Cremonese. Appuntamento per sabato sera, con lo stadio sold out, preso d'assalto dai tifosi rossoneri incuriositi dal nuovo corso e che aspettano al varco dirigenza e squadra dopo una stagione a dir poco pessima. Ma al di là della condizione fisica, dei moduli da adottare in base ai giocatori disponibili e all'avversario, Max Allegri in conferenza stampa ha voluto sottolineare un elemento in più, con cui dovrà fare i conti: se stesso. "Dopo l'addio alla Juventus e quanto accaduto è un anno che sono fermo. Sarà un problema… non so proprio come mi comporterò in panchina".

Il timore più grande di Allegri in Milan-Cremonese: "Non so come mi comporterò"

Ironia, dal puro accento toscano, ma anche una fortissima dose di cinico realismo: l'ultima volta che si è visto Allegri su una panchina, lo spettacolo non è stato decisamente edificante. Bisogna ritornare alla finale di Coppa Italia, quando era – per l'ultima volta – alla guida della Juventus con quella notte di eccessi e incandescenze. Da allora, non ha più messo piede in campo in gare ufficiali visto che anche la gara di Coppa Italia del Milan contro il Bari lo ha visto in tribuna per scontare la squalifica. Ma sabato sera, Allegri sarà regolarmente in panchina e l'attesa è vissuta tra il serio e il faceto, con un pizzico d'ansia: "Non è stato un addio difficile alla Juve, perché ho lasciato vincendo. Sono ancora legato a tante persone lì perché ci sono stato tanti anni. Sul mio ritorno dopo un anno in cui sono rimasto fermo? Dico solo che spero di non far danni… Domani sarà un problema: è un anno che son fermo e non so come mi comporterò".

Allegri e il Milan che verrà: "Moduli e giocatori vanno e vengono, dovrà parlare il campo"

Di certo, Allegri ha però le idee chiare su come si dovrà comportare il Milan. Un Milan rivisto e corretto da un mercato estivo importante ("Sono sereno e tranquillo, la società si è mossa bene in entrata e in uscita, l'importante è che tutti stiano bene"), anche se l'attenzione massima sarà per chi la maglia rossonera l'ha già indossata e dovrà mostrare segnali di un riscatto immediato e preciso ("Fofana e Loftus danno forza e fisicità, a fine anno voglio che segnino almeno 15 gol. Gimenez? Sta facendo bene, speriamo regga tutti i 90 minuti"). Il modulo potrà cambiare, non ci sono decisioni da cui non si può tornare indietro: "Difesa a tre o a quattro? Bisogna far parlare il campo, il resto son chiacchiere che porta via il vento…". Sui nuovi, invece, quasi una cortina di ferro, anche sul più atteso di tutti: "Su Modric titolaredeciderò all'ultimo, tecnicamente non si discute, fisicamente sta benissimo"

Il Milan e lo scudetto, Allegri: "In 8 per il titolo, noi dobbiamo tornare in Champions League"

Infine, il solito sguardo lanciato oltre l'orizzonte, da parte di uno dei tecnici più vincenti in Italia anche perché le aspettative sono altissime e l'asticella è già pronta ad alzarsi da sabato sera: "Non dobbiamo porci limiti, l'obiettivo è uno ed è ritornare in Champions League il prossimo anno" ha sottolineato senza indugi Allegri che si è poi "coperto" sul fronte scudetto: "Ci sono otto squadre che possono lottare per il titolo e di solito la favorita è chi vince il campionato precedente. Poi c'è l'Inter, la Roma, la Fiorentina, la Juventus, la Lazio. E poi ci siamo anche noi, se lavoreremo con equilibrio e con costanza quotadiana".

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