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Allegri al Milan scatena Ibrahimovic, il suo è un grido di battaglia: “Il futuro dirà chi vince la guerra”

A poche ore dalla conferma ufficiale di Allegri sulla panchina del Milan, Zlatan Ibrahimovic ha rotto il silenzio che durava da settimane, affrontando il tema del fallimento a modo suo: “Ogni lezione, costruisce il nostro futuro:, ogni battuta d’arresto alimenta il nostro fuoco”
A cura di Alessio Pediglieri
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Zlatan Ibrahimovic ha rotto il silenzio. Forza di Massimiliano Allegri, il neo tecnico che è stato ufficializzato nella giornata di venerdì 30 maggio dal Milan, come successore di Conceiçao. Una scelta radicale e immediata, che arriva subito dopo la nomina di nuovo direttore sportivo di Igli Tare per il nuovo corso dirigenziale rossonero cui dovrà seguire quello del campo. In tutto questo, Ibrahimovic rappresenta il filo conduttore e così sui social non si fanno attendere le sue parole, che risuonano come un vero e proprio grido di battaglia: "Ogni battuta d'arresto alimenta il nostro fuoco. Ci rialziamo, cresciamo, e torniamo più forti".

Il nuovo corso Milan: prima Tare, poi Allegri

Il silenzio era quasi assordante, soprattutto davanti all'epilogo più che mesto del Milan, inteso come squadra, club, tifo. Giornate plumbee con un futuro lontano da ogni competizione europea e un presente incerto, fatto di voci più che di fatti. In tutto questo, la rumorosa assenza di Zlatan Ibrahimovic nelle sue vesti da dirigente, che è rimasto in disparte senza mai intervenire, nemmeno di fronte alla contestazione, alle voci e illazioni di mercato. Poi, gli eventi che hanno scatenato un effetto domino imponente: prima la nomina di Igli Tare come neo ds, poi l'annuncio ufficiale di Max Allegri di ritorno alla guida della squadra. Quindi le parole di Zlatan.

L'urlo di battaglia di Zlatan: "ogni lezione alimenta il nostro fuoco"

A quasi una settimana dal termine della stagione, Ibrahimovic è tornato a parlare e lo ha fatto utilizzando il suo profilo Instagram per esporre il proprio punto di vista. Su tutto: sull'annata del Milan, conclusa, e sulla sfida, già iniziata, in vista della stagione 2025-2026. Senza nascondersi, come sua prassi, Ibrahimovic ha affrontato a suo modo il tema scottante del fallimento in campionato e in Europa. Senzi mezzi termini, sottolineando gli errori commessi che hanno portato a "un trofeo, una finale di coppa persa – non abbastanza per un club come il nostro".

Ibrahimovic è stato uno dei dirigenti più criticati dalla Curva Sud nella contestazione che si è tenuta davanti a Casa Milan prima dell'ultima partita di Serie con il Monza ma che rinfocolava da tempo sotto la cenere. Tifosi esausti e sfiduciati,  con il senior advisor di RedBird, pesantemente messo sul banco degli imputati. Ma invece delle risposte, Ibra – e il Milan – sono riusciti a rispondere nel modo migliore, con i fatti. Le parole, dure ma fiere sono arrivate solamente dopo, a corollario di un cambio radicale: "Questa non era la stagione che sognavamo. Non era quello per cui abbiamo lottato. Ma ogni battuta d'arresto alimenta il nostro fuoco. Ogni lezione costruisce il nostro futuro. Avremo perso la battaglia quest'anno, ma il futuro ci dirà chi vincerà la guerra. Ci rialziamo, cresciamo e torniamo più forti. Forza Milan sempre". Parola di Ibra.

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