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Agnelli ospite indesiderato a Malmoe: “Che ci faceva qui? Uno dei peggiori traditori del calcio”

La Juventus torna dalla trasferta di Malmoe con un successo nel match di esordio in Champions League che ridà fiducia dopo il pessimo inizio in campionato. In Svezia era presente con la squadra anche Andrea Agnelli, tuttavia il presidente bianconero non ha avuto un’accoglienza esattamente di stima…
A cura di Paolo Fiorenza
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La vittoria della Juventus a Malmoe è esattamente il ricostituente di cui avevano bisogno i bianconeri dopo aver perso a Napoli ed essersi ritrovati al terzultimo posto nella classifica di Serie A. Champions League inaugurata con un solido 3-0, porta rimasta inviolata con ritrovata fiducia per Szczesny, coppia d'attacco formata da Morata e Dybala entrambi a segno: Massimiliano Allegri torna dalla Svezia con più di un motivo per sorridere ed un bel carico di ottimismo in vista della sfida vitale contro il Milan, in programma domenica prossima.

Al seguito della squadra in terra scandinava c'era anche il presidente Andrea Agnelli, presente già a Napoli sabato scorso, per dare un segnale di compattezza e vicinanza della proprietà nel momento difficile. Il numero uno della Juve ha dunque voluto respirare dal vivo l'atmosfera di quella Champions League dalla quale avrebbe voluto fuggire per andare ad incassare denari ben più cospicui dalla fantomatica Superlega, rimasta in vita per due soli giorni nell'aprile scorso.

Se sul campo Agnelli si è preso i tre punti, il presidente bianconero ha dovuto poi incassare il durissimo attacco del principale quotidiano svedese, Aftonbladet, che in un editoriale lo ha letteralmente fatto a pezzi: "A meno di mezz'ora dal calcio d'inizio, è apparso a bordo campo al Nya Stadion uno dei peggiori traditori del calcio tradizionale. Andrea Agnelli, 45 anni. Presidente della Juventus e principale rappresentante della cosiddetta Superlega. Lui che vuole costruire fossati intorno al palazzo a cui dovrebbero avere accesso solo i più ricchi, lui che vuole rendere irrilevanti le nazioni calcistiche più piccole, lui che sostiene che il pubblico del calcio di domani non ha la pazienza di guardare più di 15 minuti di una partita".

"Che cosa stava facendo qui? Il suo tipo di calcio non si gioca qui. Benvenuto a Malmö, signor Agnelli – continua sprezzante il pezzo – Benvenuto nella parte del mondo del calcio che vuoi davvero evitare di visitare per sempre: un luogo in cui il successo e l'accesso devono ancora essere guadagnati". L'editorialista di Aftonbladet sottolinea poi quanto agevole sia stato il compito della Juventus e conclude: "Andrea Agnelli è riuscito a spazzare via un antiestetico e fastidioso granello di polvere dalla giacca e a lasciarsi alle spalle la Svezia". Non il massimo dell'accoglienza, diciamo.

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