A Bevenento un murales nel ricordo di Carmelo Imbriani
A Benevento, nella giornata di sabato 14 settembre, è stato scoperto il murale dedicato a Carmelo Imbriani, ex giocatore e allenatore, che morì prematuramente all'età di trentasei anni nel febbraio 2013. Alla cerimonia erano presenti la famiglia di Imbriani, il presidente del Benevento, Vigorito, l'allenatore Pippo Inzaghi, i giocatori Gori e De Falco, il sindaco Mastella e molti tifosi.
Le parole del presidente Vigorito
Il murales è stato realizzato da due artisti di Airola (Naf-Mk), lo hanno creato sulla facciata di un palazzo. Durante la cerimonia tenuta in via Massimo D'Azeglio, nel rione Libertà, ha preso la parola il presidente del Benevento Oreste Vigorito.
Era un ragazzo dolce. Gli chiesi se se la sentisse di fare l'allenatore. Mi rispose che per il Benevento era disposto a fare tutto. E dopo qualche giorno era l'allenatore della prima squadra con la quale fece una rincorsa, era l'anno della penalizzazione, e quasi quasi riusciva nei play off. Naturalmente fu riconfermato e fu l'estate in cui qualcosa o qualcuno poi ce l'ha tolto. Questo è il ricordo di Imbriani, un padre eccezionale, un atleta di grande sacrificio che amava la sua gente, la sua città e ha avuto il coraggio di tornare e mettersi in gioco. Io credo che lassù c'è qualcosa di vero, starà facendo l'allenatore da qualche altra parte. Era un ragazzo onesto e avrebbe messo a disposizione tutto per la squadra.
Chi era Carmelo Imbriani
Nato a Benevento nel 1976, Imbriani era un attaccante, iniziò la sua carriera con le giovanili del Napoli. Lippi lo fece esordire in Serie A, Boskov lo lanciò in prima squadra da titolare, dopo due anni Imbriani lasciò il club partenopeo. Passò in prestito alla Pistoiese e poi al Catanzaro, un breve ritorno in azzurro prima di passare al Genoa. Ha vestito le maglie anche di Cosenza, Salernitana, Pisa e Benevento, con cui ha giocato in due momenti diversi. Conquistò una promozione in C1. Imbriani divenne poi tecnico dei giallorossi campani, prima degli Allievi e poi della squadra dei grandi. Nel 2012 svelò la sua malattia. Nel febbraio 2013 morì a causa del linfoma di Hodgkin.