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Paolo Banchero fa sognare l’Italbasket: “Non vedo l’ora di giocare per la Nazionale”

Banchero vuole l’Italia. Le dichiarazioni rilasciate dall’ala di Duke, nativa di Seattle ma con origini e passaporto italiane, fanno già sognare i tifosi azzurri.
A cura di Luca Mazzella
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Adesso si che si può sognare. Dopo il passaporto dello scorso giugno e l'esordio solo rimandato nelle partite di qualificazione agli Europei di basket 2022 a causa di una positività al covid di un suo familiare, Paolo Banchero rilascia un'altra forte dichiarazione d'amore a tinte azzurre dopo un silenzio durato oltre un anno. A giugno 2020 infatti, con tanto di passaporto ben in mostra, Paolo aveva già detto "Giocare in Azzurro è motivo di orgoglio, anche perché la mia famiglia si sente italiana. Ora ho il passaporto e non vedo l’ora di venire in Italia e cominciare.

Ci vediamo presto!", prima di essere costretto a rimandare l'esordio con l'Italbasket. Ma le parole rilasciate dal giocatore di Duke e riportate dall'odierna edizione della Gazzetta dello Sport infondono ancora più ottimismo a chi vede nel nativo del 2002 il tassello finale di una generazione che promette di togliersi tante soddisfazioni, con Nico Mannion, Matteo Spagnolo e Alessandro Pajola pronti a scrivere pagine importanti del basket italiano.

Banchero è pronto: "Sento già il calore degli italiani"

Banchero, 17.8 punti e 8 rimbalzi di media finora con Duke, ha dichiarato ai microfoni di Gazzetta "Negli ultimi due anni ho studiato molto le origini italiane della mia famiglia. Spero di poter venire in Italia la prossima estate, ma sento già il calore e l’amore degli italiani. E non vedo l’ora di giocare per la Nazionale", aprendo già diversi scenari sul possibile nuovo e si spera definitivo esordio in azzurro, che non potrà comunque arrivare a stagione in corso in virtù degli impegni coi Blue Devils.

Nella notte sfida con l'altra grande promessa del basket collegiale

Il classe 2002, nativo di Seattle ma di chiare origini italiane (liguri, da parte di papà Mario) è uno dei prospetti più intriganti del momento tra i collegiali americani e si appresta, proprio nella notte, ad affrontare l'altro grande rivale per il posto di prima scelta assoluta 2022, Chet Holmgren, in una Duke-Gonzaga che alle 4.30 italiane terrà collegati allo schermo tutti gli States (la partita sarà trasmessa in diretta tv nazionale) ma soprattutto vedrà presenti decine e decine di scout NBA, pronti a prendere appunti su quelli che ad oggi appaiono per distacco i giovani più talentuosi e futuribili d'America.

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Paolo, 2.09 per 113 chili stazza imponente e atletismo straripante, in costante miglioramento del suo gioco perimetrale e palla in mano per assortire ulteriormente un bagaglio fatto di movimenti di potenza in avvicinamento al ferro, contro Chet, 2.13 per 88 chili, fisico gracile ma impressionante coordinazione, che fa della difesa e della protezione al ferro le sue doti principali ma ha già un arsenale nella metà campo d'attacco che ha scomodato nei mesi paragoni illustri, su tutti quelli con Kevin Durant. Una sfida nella sfida a cui Banchero terrà particolarmente, essendo di fatto l'unica che si giocherà nello stato di Washington, vicino alla sua Seattle "Avrò oltre 30 persone a vedermi – ha detto a Gazzetta – "Sono nato a Seattle, sarà la nostra unica partita stagionale da quella parte degli USA, e quando mia madre l’ha saputo ha avvisato tutti quelli che conosciamo per assicurarsi che comprassero il biglietto".

In attesa di vederlo all'opera contro il suo rivale principale per il gradino più alto del draft 2022, Paolo Banchero lancia l'ennesimo messaggio alla Nazionale Italiana: non resta che accoglierlo a braccia aperte e fare di lui il simbolo del nuovo corso azzurro.

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