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La foto della campionessa di basket americana detenuta in Russia spezza il cuore: possibile scambio

Gli Stati Uniti sono intenzionati a fare tutto il possibile per riportare a casa la campionessa di basket americana Brittney Griner, imprigionata da 3 mesi in Russia con l’accusa di traffico di droga, reato per cui rischia fino a 10 anni. Sul tavolo l’ipotesi di uno scambio con un pezzo da novanta delle carceri americani: il “mercante della morte”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dopo settimane di silenzio sulla vicenda, arrivano notizie sulla detenzione in Russia della campionessa di basket statunitense Brittney Griner, una delle più forti giocatrici al mondo, due volte vincitrice dei Mondiali e delle Olimpiadi (Rio 2016 e Tokyo 2020) e con un titolo WNBA messo in bacheca con Phoenix nel 2014. La 31enne era stata arrestata a febbraio – prima dello scoppio della guerra – all'aeroporto di Mosca con l'accusa di avere nel bagaglio cartucce da vaporizzare contenenti olio di hashish: le autorità di frontiera russe avevano dunque configurato il reato di traffico di droga, per il quale sono previsti fino a 10 anni di carcere.

Brittney Griner in maglia Phoenix Mercury lo scorso ottobre
Brittney Griner in maglia Phoenix Mercury lo scorso ottobre

La Griner, che si trovava in Russia per aver giocato con la maglia dell'Ekaterinburg durante l'inverno, pratica molto comune tra le cestiste americane durante la pausa della stagione WNBA che invece si gioca in estate, era in partenza per tornare a casa, quando i cani antidroga avrebbero fiutato – stando alle ricostruzioni – l'odore dell'hashish nel suo bagaglio. Rinchiusa in prigione, è stata schedata e posta in attesa di processo, un'attesa non breve che ha alimentato le preoccupazioni che la Russia volesse trasformarla in una pedina da usare nel gioco più grande della guerra in atto contro l'Ucraina e delle conseguenti relazioni, arrivate al punto più basso, con gli Stati Uniti.

Adesso la campionessa ricompare dopo tre mesi di detenzione a margine di un'udienza tenuta in un tribunale moscovita, con alcune foto che fanno male al cuore: ammanettata, a capo chino, con i soli capelli che si vedono spuntare dal cappuccio di una felpa rossa. Le notizie che arrivano con le immagini della Griner portano una significativa novità: la sua detenzione preventiva sarà infatti prorogata di un mese, ha riferito l'Associated Press venerdì. Il suo avvocato, Alexander Boikov, ha detto all'AP che si tratta di una breve proroga perché è probabile che il suo caso finirà presto in giudizio, dando luogo ad un processo riguardo al quale resta la preoccupazione di una pesante condanna.

Brittney Griner in tribunale a Mosca
Brittney Griner in tribunale a Mosca

"Il Dipartimento di Stato ha stabilito che la Federazione Russa ha ingiustamente trattenuto la cittadina statunitense Brittney Griner. Con questa determinazione, l'inviato presidenziale speciale per gli affari in ostaggio Roger Carstens guiderà il team interagenzia per garantire il rilascio di Brittney Griner", ha detto a ESPN un portavoce del Dipartimento di Stato. Il punto di vista russo è ovviamente completamente diverso, non c'è nulla di "illegale" nell'imprigionamento della donna, come puntualizzato in una nota del Ministero degli Esteri": "La detenzione di Brittney Griner è basata su fatti e prove oggettive. È stata presa in flagrante mentre cercava di contrabbandare olio di hashish. In Russia questo è un crimine. In conformità con il codice penale della Federazione Russa, rischia una pena detentiva fino a 10 anni per contrabbando di droga".

A dispetto delle immagini dure e dei mesi di carcere, le condizioni della Griner sarebbero buone: "Non ho ricevuto lamentele da parte della mia cliente sulle condizioni di detenzione", ha dichiarato il suo avvocato. Pressato dall'opinione pubblica al grido di "free Brittney", il governo degli Stati Uniti sta tentando di negoziare il ritorno a casa della stella della WNBA, esplorando tutti i modi possibili. Secondo quanto riferito dall'agenzia russa TASS e riportato dai media americani, ci sarebbe l'ipotesi di uno scambio sul tavolo. Uno scambio di altissimo livello, con un pezzo da novanta delle prigioni statunitensi: Brittney Griner per il famigerato trafficante d'armi Viktor Bout, che sta scontando una condanna a 25 anni in una prigione federale dopo essere stato condannato per cospirazione volta a uccidere cittadini americani, in relazione al sostegno di un'organizzazione terroristica colombiana.

Viktor Bout in carcere negli Stati Uniti
Viktor Bout in carcere negli Stati Uniti

Bout è stato soprannominato il "mercante della morte" per la sua notorietà nell'aver gestito una flotta di vecchi aerei cargo dell'era sovietica verso i punti caldi dei conflitti in Africa. Le sue azioni hanno ispirato il film di Nicolas Cage "Lord of War". Un portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ribadito a Fox News che il presidente Biden è stato chiaro nel voler riportare a casa i cittadini statunitensi detenuti all'estero. Ma a che prezzo è tutto da vedere: lo scambio con Bout ne chiederebbe uno altissimo. "La potenziale decisione dell'amministrazione Biden di scambiare questo atroce criminale russo, che sta scontando il carcere negli Stati Uniti per essere stato coinvolto nell'uccisione di cittadini americani, è un grosso errore – ha detto a Fox l'ex funzionario dell'intelligence statunitense Rebekah Koffler – Questa mossa incoraggerà solo i servizi di intelligence russi ad imprigionare gli americani sul suolo russo, in modo che possano essere scambiati con beni molto più preziosi per Putin".

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