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Arsena, perché manca la lettera L dal profilo dell’Arsenal

Perché manca la lettera L? Nella bio del profilo si nota come il nome dell’Arsenal sia monco. Dietro quel giochetto enigmistico c’è un motivo specifico, la volontà di festeggiare una ricorrenza particolare: la vittoria del campionato 2003/2004 ottenuta senza “loss” (sconfitte). Arsenal mai “loser” (perdente) in quella stagione da record.
A cura di Maurizio De Santis
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Arsena. Non è un refuso né uno scherzo del web ideato e messo in atto da un hacker che s'è intrufolato nei canali social dell'Arsenal. La dicitura è corretta, la mancanza della lettera L dal nome del club è intenzionale. E c'è un motivo specifico che agli appassionati di calcio inglese, e in particolare ai tifosi dei "Gunners", ha strappato un sorriso d'approvazione di compiacimento. Spieghiamo cosa è successo e perché il club londinese ha "accorciato" il proprio nome e scelto una foto un po' datata per il profilo.

Perché manca la lettera L? Nella bio del profilo si nota come il nome dell'Arsenal sia monco. Il motivo è da ricercare nel dizionario d'Oltremanica dove per indicare la parola "perdente" si usa il termine "loser". Niente ‘loss', zero sconfitte fu il risultato di quella cavalcata da primato che ha segnato una pagina della storia di club e della Premier League. Ecco perché i "Gunners" hanno escogitato questa trovata enigmistica, cassando la lettera L.

Perché quella foto? È uno scatto di 16 anni fa e fa riferimento alla conquista della Premier League avvenuta nella stagione 2003/2004. Un campionato da record per i "cannoni" che vinsero il titolo d'Inghilterra senza perdere alcuna partita: 26 vittorie e 12 pareggi scandirono la corsa verso il trofeo dell'Arsenal. "Nessuna sconfitta. Mai fatto prima, mai fatto da allora", c'è scritto nel messaggio che accompagna il post pinnato nella parte alta dell'account, a corredo dell'immagine di festeggiamenti.

In quello scatto si riconoscono alcuni dei protagonisti dell'epoca, calciatori che con le loro prodezze determinarono quell'annata straordinaria per la squadra allenata da Arsene Wenger: Henry, Bergkamp, Vieira, Pires furono alcuni dei "cavalieri che fecero l'impresa" ed erano in prima fila sul palco d'onore al momento della premiazione.

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