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Tamberi fuori dagli Oscar dell’atletica: “I premi vanno e vengono, le medaglie restano”

L’azzurro medaglia d’oro nel salto in alto alle olimpiadi di Tokyo è stato escluso dalla lista delle nomination per il World Athletics Awards 2021 ma la prende con filosofia: “Non sono troppo infastidito dalla scelta della giuria e penso sempre che sia meglio avere le medaglie al collo piuttosto che ricevere premi”. La federazione mondiale di atletica leggera, rea di aver fatto un vero e proprio sgarbo all’Italia, non ha candidato neppure il re dei 100 metri Marcell Jacobs.
A cura di Andrea Lucia
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Hanno fatto scalpore le assenze di Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs nella lista delle nomination per il World Athletics Awards 2021, il premio che ogni anno si assegna al miglior atleta della stagione e che verrà consegnato a dicembre a Montecarlo. L'azzurro medaglia d'0ro nel salto in alto alle olimpiadi di Tokyo ha commentato la sua esclusione in un'intervista al Corriere della Sera ma non è apparso affatto turbato dalla notizia: "Devo essere sincero e dire che non sono troppo infastidito dalla scelta della giuria e penso sempre che sia meglio avere le medaglie al collo piuttosto che ricevere premi".

Tamberi, reduce da una vacanza in Grecia con la sua promessa sposa Chiara e pronto a riprendere gli allenamenti in vista del Mondiale in Oregon, l’unico successo che gli manca, spegne anche le polemiche nei confronti della federazione mondiale di atletica leggera, rea di aver fatto un vero e proprio sgarbo all'Italia: "Non la vedrei così. Stiamo dando troppo valore a un premio. Penso che quello che conta sia il risultato finale, le misure e i tempi che io e Marcell abbiamo ottenuto a Tokyo. I premi vanno e vengono, le medaglie d’oro restano e sono a casa insieme a noi". Il marchigiano classe '92 prova ad immedesimarsi anche nel suo compagno di squadra, capace di vincere la gara più importante delle Olimpiadi e non solo quella: "Credo che il non aver inserito Marcell tra le dieci nomination sia causato dal fatto che dopo Tokyo non ha più gareggiato e non è in vetta al ranking di specialità".

"Mi arrabbio per le cose che dipendono da me, non per quelle che dipendono dagli altri e su cui non posso intervenire", ha concluso Tamberi. E infatti la decisione va imputata alla federazione mondiale di atletica leggera e alle motivazioni ufficiali che ha reso noto: "Le candidature sono state selezionate da una giuria internazionale di esperti di atletica leggera, composta da rappresentanti di tutte e sei le aree continentali". Che il vincitore di una delle gare più importanti dell'atletica non rientri neppure tra i dieci nominati per il premio finale è apparso strano anche alla Federazione Italiana di Atletica Leggera ma è lo stesso presidente Stefano Mei a seguire la linea di Tamberi: "Siamo rimasti stupiti e anche un po’ sorpresi, ma non istituiremo un’unità di crisi… non ne farei una tragedia anche perchè le cose importanti per un atleta sono altre".

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