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Olimpiadi Tokyo 2020

Spunta la palestra segreta della Biles a Tokyo: il professor Aoki non poteva credere alla richiesta

Dopo il terribile crollo emotivo durante il concorso a squadre di ginnastica alle Olimpiadi, Simone Biles ha provato in tutti i modi a sconfiggere i suoi demoni per tornare a gareggiare a Tokyo. Spunta ora la rivelazione sui suoi allenamenti segreti, lontano dagli occhi di tutti, nella palestra di una università locale.
A cura di Paolo Fiorenza
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Simone Biles le ha provate tutte per cercare di sconfiggere i demoni che l'hanno costretta prima a ritirarsi dal concorso a squadre di ginnastica alle Olimpiadi dopo un grave errore al volteggio, poi a dare forfait nelle successive gare individuali, fino a decidere di partecipare alla prova alla trave, in cui ha conquistato una splendida medaglia di bronzo. Un crollo emotivo che affonda le sue radici in orribili avvenimenti del passato della 24enne statunitense, che le hanno presentato il conto nel momento della pressione massima.

Sono attimi terribili per una ginnasta, quando le tensioni impediscono al proprio corpo di andare in sincrono con la mente e si è come "petrificati", perdendo la cognizione della posizione nello spazio quando si è in volo. Sono i temutissimi ‘twisties', che possono anche mettere a repentaglio la vita dell'atleta, che rischia di atterrare rovinosamente al suolo. La Biles le ha provate tutte per superare queste enormi difficoltà, arrivando la settimana scorsa a chiedere la disponibilità di una palestra segreta dove allenarsi lontano dagli occhi di tutti, per cercare di ritrovare serenità ed equilibrio negli esercizi.

È il Wall Street Journal a svelare il retroscena: mercoledì mattina della scorsa settimana, il telefono di Kazuhiro Aoki ha squillato. Si tratta di un professore della Juntendo University, struttura che si trova a Chiba, a meno di un'ora da Tokyo. In linea c'era un americano con una richiesta singolare: c'era una ginnasta che aveva bisogno di usare la palestra della scuola. "È una richiesta complicata da esaudire", gli è stato risposto. "Ma è per Simone Biles", la rivelazione che ha aperto immediatamente le porte della palestra alla ragazza dell'Ohio. Circa 12 ore prima la Biles aveva clamorosamente piantato in asso le sue compagne nel concorso a squadre, adesso cercava subito di sistemare le cose che non andavano. Ci è riuscita solo dopo qualche giorno, in tempo per il bronzo alla trave: una prova sicura, senza ombre. E senza demoni.

La risposta di una campionessa. Che qualche ora fa ha postato l'articolo in cui si racconta la vicenda, aggiungendoci il ringraziamento a chi l'ha accolta nel momento del bisogno: "Sarò grata per sempre a Juntendo per avermi permesso di venire ad allenarmi da sola per cercare di recuperare le mie capacità. I giapponesi sono alcune tra le persone, se non le più dolci, che io abbia mai incontrato".

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