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Schwazer dice addio alle Olimpiadi di Tokyo: il Tribunale federale svizzero respinge il suo ricorso

Alex Schwazer ha visto sfumare definitivamente il sogno di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo in programma nella prossima estate. Il tribunale federale svizzero ha infatti respinto il ricorso presentato dal marciatore altoatesino per arrivare in extremis a una sospensione della sua squalifica per doping.
A cura di Marco Beltrami
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Il sogno di rivedere Alex Schwazer alle Olimpiadi di Tokyo in programma nella prossima estate è ormai sfumato. Il Tribunale federale svizzero ha infatti respinto il ricorso presentato dal marciatore altoatesino per arrivare in extremis a una sospensione della sua squalifica. Per il campione azzurro che lo scorso 21 febbraio era stato assolto dalle accuse di doping si era mossa anche la politica italiana, attraverso una risoluzione in commissione Cultura, istruzione e sport alla Camera. Alla fine però non c'è stato nulla da fare.

Nessun colpo di scena, nessun ribaltone. Non vedremo Alex Schwazer competere in occasione degli attesissimi Giochi Olimpici in programma nella prossima estate. Il Tribunale federale svizzero ha infatti bocciato il ricorso del marciatore azzurro, che nonostante l'assoluzione dalla squalifica di doping, non aveva visto cambiare il suo status per il tribunale sportivo. Il campione olimpico della 50 km a Pechino 2008 dopo 8 anni di battaglie aveva finalmente visto la luce con l'archiviazione per non aver commesso il fatto. Una "liberazione" per l'atleta che però si è dovuto scontrare con la Federazione Internazionale di Atletica Leggera che ha comunque confermato la sua squalifica, impedendogli di prendere parte a Tokyo 2020.

Inutile il ricorso dunque al Tribunale federale svizzero che ha "gelato" nuovamente Schwazer. Il suo legale Gerhard Brandstaetter, ai microfoni dell'Ansa, non ha nascosto l'amarezza per quanto accaduto: "E' davvero un peccato perché Alex era in una forma eccellente. Alex ormai ha 36 anni e in questi anni si è fatto le ossa. Si è definitivamente reso conto che esiste un mondo chiuso che è compatto contro di lui". L'atleta e il suo entourage in particolare sono rimasti colpiti in negativo o da Tas, Wada e World Atletics che "dovrebbero essere super partes".

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