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Rio 2016: chi è Zaytsev, il ‘braccio armato’ dell’Italvolley

Prestazione super dello Zar che si è rivelato l’arma in più dell’Italvolley nella semifinale olimpica contro gli Usa.
A cura di Marco Beltrami
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Dopo l’Iran ha “bombardato” anche gli Usa trascinando l’Italvolley nella finale del torneo olimpico di volley 12 anni dopo Atene 2004. Difficile non esaltare l'intero gruppo di Blengini capace nella semifinale, di soffrire, incassare, rispondere e mettere al tappeto la squadra a stelle e strisce. Altrettanto difficile però non dedicare una menzione speciale per Ivan Zaytsev, il classe 1980 di origini russe della Sir Perugia capace di prendere per mano l’Italia, con il suo carisma, la sua grinta e soprattutto le sue bordate capaci già nel turno precedente di fargli conquistare la scena.

Nei quarti di finale di Rio 2016 infatti Ivan “Il terribile” ha stoccato una battuta che ha fatto registrare la velocità record di 127 km/h, eguagliando il record detenuto da Christian Savani e Grozer. E’ lui il braccio armato dell’Italia, lui figlio dell’oro olimpico di Mosca 1980 Vjačeslav Zajcev e della nuotatrice Irina Pozdnjakova che ha dichiarato nei giorni scorsi: “Se vinciamo l’oro, smetto. Io sto invecchiando forse è ora che attacco le scarpe al chiodo. Se vinco la medaglia d’oro smetto…”.

E chissà che adesso Zaytsev non si penta di quelle parole, visto che è lui l’arma in più di Blengini anche in vista dell’ultimo atto contro la vincente del match tra Brasile e Russia. Una cosa è certa comunque andrà il classe 1988 potrà migliorare il risultato di Londra 2012 quando gli azzurri salirono sul gradino più basso del podio e anche lo “zar” dunque conquistò la medaglia di bronzo.

E’ lecito però sognare ora, anche perché lo schiacciatore ha sfoderato una prova da applausi contro gli Usa. Dopo una partenza con il freno a mano tirato, come tutta la squadra azzurra, Zaytsev è cresciuto in maniera esponenziale guidando la rimonta italiana culminata nella vittoria del primo set. Il copione si è ripetuto anche nella seconda partita, anche se la formazione di Blengini ha incassato il ritorno degli avversari che hanno portato a casa un 28-26 pesantissimo per l’Italia.

Il terzo set è stato una mattanza: monologo americano e Italia incapace di reagire fino al pesantissimo 25-9. E’ questo il momento in cui è salito in cattedra Ivan Zaytsev, suo il primo punto con tanto di urlo liberatorio destinato a rimanere una delle immagini simbolo di Rio 2016. Ma non è finita qui: lo Zar nel momento nevralgico dell’incontro, sul 22-22, si è scatenato con una serie di 5 servizi di fila con 3 ace e una bomba scagliata a 122 km/h. C’è stata la sua firma anche nel tie break e nel primo allungo decisivo sull’8-6, quando Zyatsev dunque ha piazzato la ciliegina sulla torta di una prestazione eccezionale che si spera sia di buon auspicio per la prossima super sfida, con la storia ad un passo.

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