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L’inno alla vita di Giulia Terzi in 2 lauree e 5 medaglie: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”

Giulia Terzi è stata protagonista alle Paralimpiadi di Tokyo 2021 conquistando 5 medaglie (di cui 2 d’oro) in vasca. Una scoliosi congenita non ne ha fermato lo spirito, nuoto le ha dato una nuova dimensione che si chiama vita e un amore. E fuori dall’acqua studia da grande: dopo la seconda laurea (in Giurisprudenza dopo Scienze Politiche) pensa a un master e a lavorare in azienda.
A cura di Maurizio De Santis
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Quando credete di non farcela. Quando pensate che la sfortuna s'è accanita contro di voi e non c'è verso di sfuggirle. Quando avete tutto e non vi basta mai. Allora leggete il suo motto ("se puoi sognarlo, puoi farlo") e la storia di Giulia Terzi, 26 anni, bergamasca di Arzago d'Adda, due lauree (la prima in Scienze Politiche, la seconda in Giurisprudenza) e un master per perfezionarsi ancora, campionessa paralimpica che a Tokyo 2021 ha infilato al collo 5 medaglie (di cui due d'oro) e stretto tra le dita anche il record nella gara dei 100 stile libero (categoria S7). Una scoliosi congenita (malformazione che colpisce la colonna vertebrale) le ha reso la vita un inferno a mano a mano che cresceva, costringendola a un'adolescenza diversa, condizionata, trascorsa a trovare una soluzione, una cura. Qualunque cosa le avesse potuto restituire un po' di "normalità".

A 14 anni circa le applicarono un gesso alla schiena per quasi un anno e poi ancora un busto per altri quattro nel tentativo di riportare in asse la sua schiena. "A 19 anni avevo più di 90 gradi scoliosi – ha ammesso in lungo post su Instagram -. Poiché non c'erano miglioramenti i medici scelsero di seguire un'altra strada. Le operazioni". Nemmeno gli interventi furono sufficienti e la sua condizione peggiorava.

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"A un certo punto non riuscivo nemmeno a sollevare più i pesi" e quando i dottori le dissero che il nuoto avrebbe potuto aiutarla le si aprì dinanzi un mondo. Nemmeno immaginava dove sarebbe potuta arrivare quando ha iniziato l'esperienza in vasca, partendo dalle gare amatoriali fino a trasferirsi a Milano per gli allenamenti con il gruppo della Polha Varese.

Quelle braccia che non riusciva a governare ed erano senza forze sono divenute lo strumento della sue vittorie. Oro 100 nei stile libero, oro nella staffetta femminile 4×100 stile libero, argento nella staffetta 4X50 stile libero, argento nei 400 stile libero, bronzo nei 50 farfalla: il filotto di podi e successi fa di Giulia Terzi l'esempio più bello di chi ce l'ha fatta nonostante tutto. E non s'è mai arresa.

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"La determinazione e il sacrificio che richiede la ginnastica mi hanno aiutata a superare battaglie dure, abbattere muri che tanto mi facevano paura". Il nuoto le ha dato una nuova dimensione che si chiama vita e un amore: alle Olimpiadi nel Sol Levante Stefano Raimondi è stato l’Azzurro più vincente: 1 medaglia d’oro, 4 d’argento e 2 di bronzo. Insieme sono una forza della natura (12 medaglie). E sorridono senza porsi limiti.

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