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Le farfalle della ginnastica nella palestra degli orrori: “Nessuna medaglia vale il benessere di una persona”

Lo scandalo che ha travolto la disciplina è stato devastante: segnalazioni di abusi, vessazioni e umiliazioni allungano un’ombra inquietante sul mondo dorato delle ‘farfalle’. Ma i vertici della federazione si difendono: “Non sapevamo delle denunce. Metodi inaccettabili, i responsabili pagheranno”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il mondo della ritmica travolto dallo scandalo per le denunce di abusi e vessazioni sulle atlete.
Il mondo della ritmica travolto dallo scandalo per le denunce di abusi e vessazioni sulle atlete.

La polvere che c'era sotto il tappeto è venuta fuori per le denunce di abusi, umiliazioni, vessazioni subite dalla ginnaste. La bolla è scoppiata quando il racconto di Nina Corradini e Anna Basta su come si diventa "farfalle", quali sono i costi umani che si pagano e, più ancora, quanto siano nocivi le proporzioni dei sacrifici imposti e le loro conseguenze a livello emotivo ha portato alla luce l'inferno che c'è dietro il mondo dorato della "ritmica".

Segnalazioni, esposti non erano mancati ma la percezione di quei metodi definiti umilianti per il controllo offensivo del peso, per le offese pubbliche e per la dignità violentata non è mai stata abbastanza chiara per i vertici federali. I sorrisi in pedana ingannano. Il trucco che ingentilisce il viso nasconde altro. Il luccichio delle divise e la delicatezza delle esercizi incantano ma è solo la punta dell'iceberg di una realtà che adesso si ritrova addosso "un mare di m…." per usare le parole del ct Maccarani.

L'Accademia di Desio, quella sorta di tempio delle dee prese allo stato di crisalide, oggi viene descritto come una specie di palestra degli orrori. "Quei metodi non sono mai stati accettabili – ha ammesso al Corriere della Sera il presidente della Federginnastica, Gherardo Tecchi -. C'è stata una nebbia che non ci ha permesso di vedere le cose, siamo stati carenti. Ma ora basta. Non vogliamo insabbiare niente, bisogna tirare fuori anche i casi del passato e denunciarli".

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Lo scandalo che ha travolto la disciplina è stato devastante: le indagini e il lavoro della Procura si occuperanno di accertare eventuali responsabilità penali ma il danno all'immagine è durissimo. Le parole all'Ansa di Alessia Maurelli, capitana delle ‘farfalle', una delle ginnaste che in bacheca ha più di 100 medaglie, spiegano bene qual è la portata dello shock provocato dalle ultime notizie.

"Confesso l'enorme disagio e malessere mio e delle Farfalle in questi ultimi giorni qui a Desio, è impensabile mantenere calma mentre lo sport che amo è avvolto da una nube nera. Mi dispiace che nessuno di noi sia stata in grado di capire fino in fondo il malessere di alcune mie ex compagne di squadra, sono sicura che grazie alle indagini verrà fatta chiarezza".

Nessuno sapeva. Nessuno immaginava. Molti tacevano. E adesso che la bomba è scoppiata il numero uno federale Tecchi di si è detto "sconcertato quando ho letto i racconti". A Repubblica ha confermato di essere stato all'oscuro di quelle forme d'abuso di potere, di quelle derisioni vergognose: "Se verranno trovati i responsabili, pagheranno" aggiunge e si dice profondamente arrabbiato.

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Prende in prestito le dichiarazione del neo ministro dello Sport, Andrea Abodi, per tracciare la nuova direzione. "Nessuna medaglia vale il benessere di una persona. Non sono disposto ad accorgimenti o scorciatoie per arrivare. Per arrivare dove, poi? A rovinare le persone?". Com'è stata possibile una cosa del genere? "Non abbiamo saputo interpretare i sintomi, riconoscere la malattia. Però adesso le cose sono cambiate. Il Safeguarding è è operativo da maggio, è una garanzia per la salvaguardia di tutti gli atleti".

A Desio è stato spedito il commissario (il vice presidente vicario Valter Peroni): si occuperà della gestione di tutte la attività che non riguardano il settore tecnico-sportivo che resterà sotto l'egida di Maccarani. Ci sarà anche una figura ulteriore, il Duty Officer: quasi un angelo custode che ha il compito di monitorare il rapporto tra atleti e allenatori e informare il presidente federale. Perché tutto sappia, nulla gli sia taciuto. Perché il futuro sia migliore nonostante le ombre inquietanti del passato.

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