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Anna Basta racconta l’inferno della ginnastica: “Ho pensato al suicidio, poi è entrata una persona”

Dopo Nina Corradini, anche un’altra ginnasta ha parlato del lato oscuro della sua esperienza nella ginnastica. Si tratta di Anna Basta, ex campionessa e plurimedagliata.
A cura di Marco Beltrami
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Le parole di Nina Corradini sono state un pugno nello stomaco. L'ex ginnasta ha deciso di uscire allo scoperto raccontando le violenze e umiliazioni subite durante la sua esperienza nel mondo della ritmica, che l'hanno poi spinta a dire basta e rinunciare alla carriera. La sua speranza è che questo racconto da brividi possa contribuire ad evitare il riproporsi di situazioni simili per giovanissime atlete, evitando loro sofferenze e danni psicologici e fisici. Al suo fianco in questa "battaglia" c'è anche una sua ex compagna ovvero Anna Basta che già da tempo sui social raccontava i dietro le quinte della sua avventura nella ginnastica.

Nata a Bologna nel 2001, Anna Basta è stata nel giro della Nazionale di ginnastica ritmica italiana dal 2016 al 2020, prima del ritiro per motivi personali, che le ha permesso di concentrarsi sui suoi impegni nel  Gruppo Sportivo dell'Aeronautica Militare, con i gradi di aviere scelto. In carriera Basta ha collezionato risultati importanti sia a livello europeo che mondiale, con diverse medaglie. Sarebbe potuta essere anche una delle stelle azzurre alle Olimpiadi di Tokyo. Proprio la sua scelta di dire stop e rinunciare alla competizione nipponica fece molto rumore. Già nelle dichiarazioni dell'epoca infatti Basta fece riferimento a problemi psicologici. Qualcosa si era rotto e a distanza di anni ecco spiegati meglio i retroscena di quella decisione sofferta, proprio come quella di Nina Corradini.

Anche Anna infatti ha subito pressioni e umiliazioni durante l'esperienza con Federginnastica. La classe 2001 è stata sul punto di crollare travolta dal dolore e dalle sensazioni negative. Nel suo racconto a Repubblica emergono anche retroscena terribili, con la giovane campionessa che ha pensato anche al suicidio: "Una volta non ho agito perché è entrata una persona in stanza e mi sono scossa. La seconda ero in mezzo alla gente".

Il problema principale era quello legato al peso, e alla necessità di non ingrassare. Nei messaggi scambiati con la mamma su Whatsapp nel 2019 tutta la sua disperazione, legata all'atteggiamento di chi sarebbe dovuta essere la sua guida ovvero le allenatrici, le urla delle quali le rimbombavano nelle orecchie anche di notte: "Ho sognato la bilancia, un incubo" e poi ancora: "So che in 2 giorni posso tornare al peso di prima ma non devo toccare cibo. Significa che appena un giorno mangio una fetta di carne in più è la fine".

Tutto lontanissimo dallo sport, tutto lontano dalla sana competizione sportiva e dai sacrifici necessari per raggiungere alti livelli. La Farfalla azzurra all'epoca si sfogava così: "Volevo fare ginnastica, non volevo soffrire e basta". I controlli alla bilancia erano il momento più temuto: "Sono molto gonfia e ho paura, anzi paurissima per domani". Il rapporto con il proprio corpo è stato letteralmente stravolto, come evidenziato da alcuni screenshot dei messaggi inviati alla mamma: "Mi dispiace che il mio corpo sia così", "Mi rendo conto di essere arrivata a un punto in cui non vivo bene con me stessa, in cui non riesco a guardami allo specchio senza distogliere lo sguardo incazzata, in cui ho paura che le persone mi giudichino sempre"

E proprio come la sua ex compagna Nina che ha ammesso di aver fatto ricorso ai lassativi per cercare di mantenere il peso richiesto, anche Anna disperata e in balia spesso di attacchi di panico ha cercato soluzioni pericolose per il proprio organismo: "Nina usava i lassativi? Io prendevo le Dieci Erbe, delle pastiglie che aiutano ad andare in bagno. Il problema è che le ho usate in modo improprio". 

I genitori hanno provato sempre ad incoraggiarla e rassicurarla, ma solo quando poi Anna è tornata a casa tutto è diventato chiaro: "Vivevamo 11 mesi in ritiro e i miei genitori non pensavano fosse così grave la situazione, anche perché quando la vedevo tentavo di sdrammatizzare. Hanno capito davvero la realtà solo quando ho abbandonato l'Accademia e sono tornata a Bologna. Non pensavano di vedermi così distrutta".

E ora Anna Basta vuole aiutare le ragazze più giovani, anche attraverso una rubrica sui social dal titolo "Non siete soli": "Appena ho cominciato a parlare ho incrinato molti rapporti, ci sono state reazioni brutte però io vado avanti, lo faccio per le bambine". Vuole andare fino in fondo l'ex atleta: "Con una nutrizionista pubblichiamo post sui disturbi alimentari. Ne hanno bisogno molti adolescenti, non solo del mondo della ritmica: i social ti inducono al perfezionismo". 

Le parole di Nina Corradini e Anna Basta hanno sollevato un vero e proprio polverone nel mondo della ginnastica. La Federazione attraverso un comunicato ha preso posizione pubblicamente contro ogni forma di abuso e violenza: "Non tolleriamo alcuna forma di abuso. Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere. Sono state date disposizioni perché siano immediatamente informati la Procura Federale e il Safeguarding Officer per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza. Su questi profili la Federazione è impegnata a migliorare sia l'informazione che la prevenzione. Da poco è iniziato un progetto pilota e istituito il Safeguarding Officer, organo nuovo, con competenze specifiche, psicologiche e legali. Invitiamo tutte le ginnaste e i ginnasti, i tecnici e i dirigenti a farsi avanti e chiunque abbia informazioni contatti la FGI, la quale garantirà riservatezza e ascolto".

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