L’avversario che ha umiliato John Cena scortato dalla sicurezza: crepe nella finzione del wrestling

Ma che finale è? Ok, è la stessa frase con cui abbiamo iniziato il pezzo di ieri in cui davamo conto – con una certa sorpresa – della conclusione del match che sabato notte ha messo fine alla carriera leggendaria di John Cena, battuto per sottomissione da Gunther. La domanda resta lì, così come le polemiche alimentate nelle scorse ore da parecchi personaggi che gravitano intorno al mondo del wrestling. Possibile che Triple H, il boss della WWE che è responsabile primo delle sceneggiature dentro e fuori dal ring, abbia davvero pensato che far arrendere Cena stretto nella morsa di Gunther fosse la degna conclusione di una carriera con pochi eguali, che lo ha visto detenere 17 titoli mondiali? No, per il pubblico della Capital One Arena di Washington non era possibile scrivere una storyline del genere e allora non solo ha contestato con sonori fischi e insulti Triple H, ma ha costretto la sicurezza a scortare Gunther fuori dall'arena fino al bus che lo ha portato via.
La fine ‘ingiusta' della carriera leggendaria di John Cena: costretto dalla sceneggiatura a cedere per sottomissione
A Washington erano presenti oltre 19mila tifosi per dare il degno saluto all'iconico lottatore del Massachusetts, che a 48 anni ha detto basta (salvo ritorni sempre probabili nel mondo del wrestling). E se molti potevano pensare che Cena avrebbe perso il suo ultimo match contro il lanciatissimo Gunther, come è consuetudine per chi sale per l'ultima volta sul ring, nessuno poteva immaginare che un campione che aveva forgiato la sua reputazione sul mantra ‘non mollare mai' fosse condannato dallo script a perdere proprio in quel modo nella sua ultima serata.
La rabbia dei tifosi: prima fischi e insulti all'interno dell'arena, poi la sicurezza deve scortare Gunther fino al bus
Erano più di 20 anni che Cena non si arrendeva per sottomissione (contro Kurt Angle nel 2004), ovvero faceva segno all'arbitro di fermare il combattimento perché non ce la faceva più a resistere alla presa dell'avversario. I fischi hanno iniziato a piovere sul ring non appena il risultato è stato ufficializzato e il CEO della WWE, Paul ‘Triple H' Levesque, è stato oggetto di numerosi insulti mentre si recava sul ring dopo l'incontro per congratularsi con Cena per la sua leggendaria carriera.
Alla fine, il pubblico si è calmato abbastanza da permettere a John di uscire dignitosamente dal ring, depositando le proprie scarpe e le fasce per i polsi al centro del quadrato mentre si dirigeva nel backstage. Tuttavia, quando i tifosi hanno cominciato a sfollare dall'arena, la tensione è iniziata a salire di nuovo. Gunther ha dovuto ricorrere a una massiccia presenza del personale della sicurezza solo per riuscire a tornare al suo bus, mentre le persone tutto intorno insultavano anche lui. Tutto davvero surreale, visto che il wrestling è finzione, ma qua il confine tra trama scritta a tavolino e realtà ha rischiato di rompersi, tra una fine di combattimento deludente ma pur sempre fasulla e la rabbia dei tifosi pericolosamente vera.