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Boxe, è morto Sandro Mazzinghi: uno dei più grandi pugili italiani, grande rivale di Nino Benvenuti

A 81 anni è morto nell’ospedale di Pontedera il grande Sandro Mazzinghi, uno dei più grandi pugili italiani di tutti i tempi. Era un uomo versatile, fu anche scrittore e cantante, portò assieme a Nino Benvenuti 40 mila persone allo stadio di San Siro nel 1965 per un combattimento con in palio il titolo.
A cura di Alessio Morra
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Un grave lutto colpisce il mondo della boxe italiana. Perché è morto il grande Sandro Mazzinghi, uno dei pugili italiani più bravi in assoluto (e l'Italia di grandi pugili ne ha avuti tanti) e più noti, anche perché è stato pure scrittore e cantante. La sua carriera è stata contrassegnata dalla grande rivalità con Nino Benvenuti, altro grande mito della boxe italiana. Mazzinghi è stato campione del mondo dei pesi medi junior e campione d'Europa. Aveva 81 anni, ed è mancato all'ospedale Lotti di Pontedera, dov'era ricoverato da qualche giorno.

La rivalità di Sandro Mazzinghi con Nino Benvenuti

Nato nel 1938, a ottobre avrebbe compiuto 82 anni, Mazzinghi esordì da professionista quando aveva già 23 anni e ha vissuto una carriera lunghissima, durata 17 anni. 64 incontri vinti, 43 per ko, solo 3 sconfitte. Gli appassionati lo amavano per il suo coraggio, era un grande combattente, era leale, mai una scorrettezza. La sua vita sportiva l'ha legata anche al nome di Nino Benvenuti, con cui perse due volte tra le polemiche. Allo Stadio di San Siro, a Milano, fu organizzato, nel 1965, un combattimento che venne definito il match del secolo per il pugilato italiano, con gli sportivi divisi, come all'epoca di Coppi e Bartali, tra mazzinghiani e benvenutiani. Al 6° round Benvenuti mandò ko Mazzinghi, che non accettò mai quella sconfitta, disse che l'arbitro aveva contato troppo in fretta. Sei mesi dopo Benvenuti vinse ai punti, e anche quel verdetto fu contestato da Mazzinghi. Nel 1968 si riprese il titolo sconfiggendo sempre a San Siro, in un incontro pieno di colpi, e le foto dell'epoca sono abbastanza esemplificative, il coreano Ki Soo Kim.

Campione di boxe, ma anche scrittore e cantante

Quando era ancora in attività incise due brani ‘Fuoco Spento' e ‘Almeno in Sogno', che aveva scritto lui stesso, e anche da cantante gli andò bene. Nel 1964 pubblicò invece ‘La boxe in 23 lezioni'. Mentre su di lui sono state scritte numerose biografie, perché è stato un grande boxeur e soprattutto un uomo che avendo molte sfaccettature era giusto narrare e omaggiare. Spesso ospite televisivo, negli ultimi anni era diventato produttore d'olio e di vino nella sua Toscana.

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