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ShondaLand e Netflix ancora insieme: due nuovi progetti per l’inclusività delle minoranze

Prosegue il sodalizio tra la casa di produzione di Bridgerton e il colosso dello streaming. Il sito della casa di Shonda Rhimes annuncia due nuovi progetti per favorire diversità, equità, inclusione anche nel dietro le quinte, facendo sì che chi lavori a serie Tv e ai film somigli sempre più a chi le serie Tv e i film li guarda.
A cura di Andrea Parrella
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Un'immagine di Bridgerton (2020)
Un'immagine di Bridgerton (2020)

Il sodalizio tra ShondaLand e Netflix prosegue. La casa di produzione di Shonda Rhimes e la piattaforma streaming hanno avviato da alcuni anni un percorso di collaborazione che ha portato ad alcuni dei titoli più fortunati e discussi della storia di Netflix, da Bridgerton a Inventing Anna. Un'intesa che non ha prodotto solo titoli di successo, ma che soprattutto si è mossa nella direzione di un cambiamento che seguiva le specifiche coordinate dell'inclusione e della rappresentazione delle minoranze, sia nella scrittura che nel dietro le quinte.

Al netto delle opinioni discordanti, l'immaginario dei prodotti Shondaland è ricco di riferimenti ai concetti di diversità, equità e inclusività. In questo senso la dice lunga proprio Bridgerton, serie ispirata ai romanzi di Julia Quinn di cui si attende la terza stagione e ambientata in una utopica Londra dell'età della Reggenza inglese dove non esiste razzismo.

I due progetti lanciati da Shonda Rhimes e Netflix

L'esigenza alla base delle nuove iniziative, si legge dal sito di Shondaland in un comunicato stampa, era quella di far sì che le persone che lavorano a film e serie Tv riflettessero il più possibile chi quei prodotti li guarda. Un obiettivo comune che Shondaland e Netflix confermano con due nuovi progetti, ma non si tratterà di due serie Tv, bensì di corsi di formazione. The Producers Inclusion Initiative e The Ladder hanno l'obiettivo di allargare la catena produttiva, favorendo i criteri di inclusività, equità e diversità, per arricchire le rispettive squadre di nuovi produttori, direttori artistici, visagisti e costumisti.

La The Producers Inclusion Initiative consiste in un programma virtuale di nove settimane che formerà produttori indipendenti, supervisori, assistenti di produzione provenienti da comunità storicamente sotto-rappresentate, come quella afroamericana, indigena, o con disabilità. Allo stesso tempo l'altro progetto The Ladder avrà luogo principalmente a Londra e si focalizzerà sui lavori tecnici all'interno dell'industria, come truccatori, fonici, stuntman provenienti da comunità sotto-rappresentate, che avranno la possibilità di seguire la lavorazione dei prodotti di Shondaland e Netflix da vicino, per capirne le dinamiche e le logiche.

Tante le comunità ancora sotto-rappresentate

La strada da percorrere è ancora lunga, come citano i dati recenti dell'Hollywood Diversity Report che testimoniano la persistenza di una disparità rappresentativa tra le comunità. Ad esempio, mentre donne e afroamericani stanno conquistando più ruoli centrali in film e serie Tv, si evidenzia ancora una scarsità alla regia e alla sceneggiatura rispetto a persone bianche. Si tratta tuttavia di iniziative che seguono una tendenza positiva indirizzata verso un appiattimento degli squilibri, accolte con entusiasmo in casa Shondaland, con la capo produzione Sara Fischer che ha dichiarato: "Abbiamo fatto molti passi in avanti nell'assicurare alle donne di essere giustamente rappresentate nelle nostre produzioni, sono entusiasta all'idea di ampliare i nostri sforzi e vedere risultati reali su tutte le comunità marginalizzate".

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