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Scudetto Napoli 2023

Rai2 succursale di TeleNapoli, ma mancare la festa scudetto sarebbe stato un autogol

Nonostante il successo di pubblico, non mancano le polemiche sull’opportunità di trasmettere in diretta nazionale l’evento condotto da Stefano De Martino. Si poteva fare meglio, certo, ma se la Rai avesse lasciato a una privata questa serata sarebbe stato un errore clamoroso.
A cura di Andrea Parrella
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Si è parlato molto, in queste ore, della festa scudetto del Napoli andata in onda in diretta, su Rai2. L'evento, condotto da Stefano De Martino direttamente dallo stadio Maradona di Fuorigrotta, ha raccolto un dato interessante in termini di ascolti, poco meno di 2 milioni di telespettatori e l'11.9% di share. Numeri che dimostrano l'opportunità di un evento di questo tipo da un punto di vista commerciale e di interesse pubblico, ma che non placano le perplessità di chi, nella serata di domenica 4 giugno, ha ritenuto la centralità di Napoli poco in linea con i doveri del servizio pubblico.

Disparità di trattamento rispetto ad altre città, non manca chi il giorno dopo sottolinea questo aspetto e si chiede per quale motivo non ci siano stati eguali entusiasmi per le vittorie del tricolore da parte di Juventus, Inter e Milan negli anni scorsi. Domande alle quali è oggettivamente impossibile dare risposta. Nel 1987 Gianni Minà, tra i volti di punta della Rai del tempo, conduceva dall'auditorium della Rai di Fuorigrotta un evento celebrativo per il primo scudetto del Napoli di Maradona (molti ospiti erano gli stessi di ieri, vista la presenza di Lina Sastri, Tullio De Piscopo, James Senese, Marisa Laurito). Il giornalista, aprendo quella serata su Rai1, aveva manifestato l'intenzione di lanciare una tradizione per festeggiare tutti gli anni la squadra vincente.

Non è andata così, evidentemente, ma a più di 30 anni di distanza la Rai ha deciso di raccontare nel dettaglio la serata di festa per lo scudetto del Napoli. Questa attenzione ha delle radici solide. La prima è proprio Stefano De Martino, indiscutibile volto della rete nelle ultime stagioni, capace di attrarre pubblico proponendo un modello televisivo di successo in cui i riferimenti classici si mescolano ai toni ironici e leggeri.

In seconda istanza la rarità dell'evento stesso, il Napoli non vince lo scudetto tutti gli anni e l'eco che i festeggiamenti del tricolore hanno avuto in tutta Italia non potevano che riverberare a livello nazionale.

Il terzo punto è la serata "sgonfia" di Rai2, per la quale in questo momento della stagione in particolare non ci sarebbe stata ragione di rinunciare a un evento che ha realizzato uno dei dati d'ascolto più alti della stagione.

Infine, il fascino di Napoli sul pubblico nazionale in questo momento storico. La città vive una sorta di vertigine, una parentesi in cui i riconoscimenti sportivi si mescolano a una vivacità impressionante sotto il profilo artistico, che riesce ad esaltare l'immaginario partenopeo. Citare Mare Fuori sarebbe inutile, ma lo citiamo lo stesso.

Si poteva fare meglio, sostengono in molti, napoletani compresi, e questo è vero. Alcuni momenti della serata sono stati dimenticabili e hanno lasciato spazio a una deriva da evento locale che si poteva evitare, considerando i riflettori nazionali sulla serata. Altrettanto illogico sarebbe reputare questa serata inadeguata alla messa in onda su un canale nazionale. Se la Rai si fosse lasciata scappare l'evento della festa scudetto del Napoli, magari lasciandolo a una Tv privata, saremmo qui a fare la conta delle polemiche di segno opposto.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare la realtà che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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