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Rai Cinema e Serie Tv, De Maio: “Hollywood in sciopero? È il momento del cinema italiano”

“È il momento del cinema italiano, bisogna approfittare di questa situazione in America e del prodotto, come le serie americane, che non avremo l’anno prossimo”, spiega De Maio, direttore Rai Cinema e Serie Tv. L’idea è di lasciare libero spazio alla tv generalista per il prodotto italiano.
A cura di Giulia Turco
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Più spazio al cinema italiano, ora che l’industria dell’intrattenimento hollywoodiana è in crisi. È l’idea di Adriano De Maio, direttore Cinema e Serie Tv della nuova Rai, che vorrebbe approfittare del momento di vuoto da parte del cinema americano, causato dagli stop imposti dagli scioperi degli ultimi mesi, per far spazio sulla tv di Stato a prodotti italiani.

Spazio ai film italiani sulla tv generalista

“Abbiamo bellissimi film italiani e un magazzino sterminato, abbiamo Rai Cinema che vorrei valorizzare insieme alla mia squadra di programmatori, che io stimolo in questo momento a cercare di più anche che in casa”, spiega De Maio, intercettato da La Presse tra un evento e l’altro al Lido di Venezia, in occasione dell’80esima edizione del Festival del Cinema. “È il momento del cinema italiano, bisogna approfittare di questa situazione in America e del prodotto, come le serie americane, che non avremo l’anno prossimo”, aggiunge. “Sono serie bellissime su cui la Rai ha vissuto tanti anni facendo bei numeri”, ma l’idea sarebbe di spostarle su reti specializzate, come Rai4, per lasciare libero lo spazio sulle generaliste.

Al Festival di Venezia spazio per Rai Cinema

In quest’ottica dev’essere visto lo sciopero delle grandi produzioni americane, come un’opportunità da cogliere per il cinema italiano. "A Venezia c'è tanto di Rai Cinema e credo che abbia anche centrato la nostra epoca e la necessità di avere degli eroi, degli esempi positivi che il cinema può rappresentare sia per i giovani che per i telespettatori. Penso a Ferrari di Mann e anche al Comandante, un esempio positivo”, riporta De Maio. Non viene a mancare lo spazio per i temi che riguardano la parità di genere. “Abbiamo fatto dei cicli sulle donne e continueremo, dobbiamo cercare dei titoli che possano produrre dei modelli positivi esaltando la figura delle donne”.  

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