Paolo Belli: “Quando ho scoperto di non potere avere figli sono stato male, ma mia moglie mi è stata vicino”

Paolo Belli ha parlato raramente della sua famiglia e soprattutto dell'essere padre, preservando molto la sua vita privata. A Ballando con le Stelle ha deciso di raccontare un aspetto molto complesso della sua vita, legato proprio alla genitorialità. Per molto tempo, infatti, il musicista ha provato ad avere figli con sua moglie Deanna, senza però riuscirci.
Il racconto di Paolo Belli
Nella clip che ha preceduto l'esibizione con Anastasija Kuz'mina, Belli ha raccontato alla sua compagna di pista i dettagli della sua vicenda personale: "Io ho sempre desiderato avere 10 figli, ma c'è stato il momento in cui abbiamo capito che io non potessi averne. Lì per lì ci sono stato male, ma poi Deanna mi ha detto che se il destino voleva così non potevamo lamentarci".
L'arrivo del figlio Vladik
Paolo Belli quindi ha spiegato che col tempo lui e sua moglie hanno iniziato a prendere in considerazione l'ipotesi dell'adozione: "Poi ho conosciuto il presidente dell'associazione Progetto a Chernobyl che accoglieva bambini provenienti da quelle zone. Con mia moglie abbiamo pensato di fare una prova, ospitando un bambini per tre settimane. Abbiamo capito che non c'era bisogno di averlo naturalmente. Dal momento in cui sapevamo fossero partiti, fino al loro arrivo a Carpi, l'agitazione era enorme".
Quindi l'incontro con Vladik, il bambino che è poi diventato suo figlio: "Noi sapevamo solo che sarebbe arrivato un bambino maschio, l'ho riconosciuto appena sceso dal bus. Da allora sono successe cose stranissime, ogni volta che andavamo in giro, tutti dicevano che fosse identico a me, che camminasse come me. È stato con noi fino a dopo i 30 anni ed è sempre stato mio figlio".
Il rapporto con il figlio Vladik è sempre stato di grande affetto, anche dopo aver lasciato casa: "Vive poco lontano da noi, ha avuto due figli e abbiamo avuto anche questa gioia di diventare nonni. Desidero che mi chiami papà, ma ho sempre detto a lui e i nipotini di essere chiamato Paolo perché volevo che tutti sapessero come stavano le cose. Quando mi chiamano nonno, mi sento molto orgoglioso."