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Luca Ward: “Dopo la morte di mio padre finimmo in povertà. A 13 anni lavoravo per non morire di fame”

L’artista, oggi volto e voce tra i più noti del panorama italiano, ha ripercorso la sua infanzia difficile: la perdita del padre, la povertà, i primi lavori per aiutare la madre: “Era miseria vera, ma mi ha insegnato a non arrendermi”.
A cura di Sara Leombruno
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La voce di Luca Ward è una delle più riconoscibili del cinema italiano. È quella di Russell Crowe ne Il Gladiatore, di Keanu Reeves in Matrix, ma anche di decine di altri personaggi che hanno segnato intere generazioni. Dietro quella voce profonda e inconfondibile, però, c’è una storia familiare segnata da difficoltà e responsabilità precoci.

Ward ne ha parlato a Ciao Maschio, ospite di Nunzia De Girolamo. Durante la conversazione, l’attore e doppiatore ha ricordato la morte del padre, avvenuta quando aveva solo tredici anni. Da lì, lui e la sua famiglia sprofondarono nella povertà assoluta: "Non avevamo proprio da cucinare nulla, non c’erano soldi". L'attore racconta che, dopo quella perdita così importante, in casa rimasero con poco denaro. "Mia madre mise sul tavolo 5.000 lire e disse che avevamo solo quelle. Sono sceso in strada e ho chiesto lavoro a una ditta di traslochi. Il giorno dopo ero un facchino".

Luca Ward a Ciao Maschio
Luca Ward a Ciao Maschio

Oggi, a distanza di molti anni, Ward è un professionista affermato tra cinema, teatro e doppiaggio. Con la stessa passione che l'ha spinto a mettersi in gioco fin da piccolo, l'attore ha continuato a mostrarsi spesso in prima linea sulle questioni che riguardano la sua professione e non solo: dalla battaglia di decine di attori italiani contro l'Inps sulle pensioni dello spettacolo, all'uso dell'intelligenza artificiale nel doppiaggio che rischia di togliere migliaia di posti di lavoro a molti professionisti del settore.

Un episodio in particolare gli è rimasto impresso di quel periodo difficile: quando venivano a staccare la luce, un tecnico arrivò e trovò sua madre in silenzio: "Mi portò con sé, mi fece vedere come rimettere il cavo e mi disse: ‘Quando me ne vado, stringi la vite'. Ho fatto anche il fuorilegge, se vogliamo", ha raccontato in trasmissione. Tra i ricordi più dolori, i momenti in cui vedeva suo padre piangere a causa dei problemi economici.

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