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Lilli Gruber attacca Tg1 per le cifre sullo sciopero dei medici: “Dobbiamo crederci perché lo dicono loro? Anche no”

Lilli Gruber contro il Tg1 e contro, soprattutto, i numeri di quanti hanno aderito al maxi sciopero dei medici del 20 novembre: “Tra l’1% e l’85% troviamo una via di mezzo?”.
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Lilli Gruber contro il Tg1 e contro, soprattutto, i numeri di quanti hanno aderito al maxi sciopero dei medici del 20 novembre. È la solita storia degli scioperi: da un lato – il Governo – c'è chi urla al super flop, dall'altro – il Sindacato – si applaude alla grande partecipazione con numeri molto più alti rispetto a quelli annunciati. Anche Lilli Gruber ha partecipato al "balletto dei numeri" nella puntata di Otto e mezzo del 21 novembre: "A proposito dei dati di partecipazione allo Sciopero Nazionale dei Medici. Tra l'1% del Ministro della Salute Schillaci e l'85% dei sindacati, vogliamo trovare almeno una via di mezzo?". E ha quindi attaccato il Tg1.

Le parole di Lilli Gruber

Lilli Gruber ha affrontato con il suo consueto tono diretto e critico il dibattito sui dati relativi alla partecipazione allo Sciopero Nazionale dei Medici. Con un intervento pungente, ha messo in dubbio l'affidabilità delle cifre fornite dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, che parlava di un'adesione dell'1%, e ha invitato a riflettere sull'enorme discrepanza rispetto all'85% indicato dai sindacati. Gruber, quindi, non ha risparmiato una stoccata al Tg1, che aveva riportato i dati ministeriali senza battere ciglio:

A proposito dei dati di partecipazione allo Sciopero Nazionale dei Medici. Tra l'1% del Ministro della Salute Schillaci e l'85% dei sindacati, vogliamo trovare almeno una via di mezzo? Perché l'1% sembra proprio poco credibile. Siccome l'ha detto pure il Tg1 delle 20 ieri sera, a me sembra poco credibile. Se lo dice il Tg1 dobbiamo crederci? Anche no.

La reazione dei sindacati sul "balletto" dei numeri

"Lo sciopero dei medici, dirigenti sanitari e infermieri anche quest’anno per qualcuno ha avuto come unico effetto il solito teatrino dei numeri, con calcoli probabilmente fatti con la stessa calcolatrice che ha già dimostrato di non funzionare". Questa le dichiarazioni di Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente della federazione Cimo-Fesmed e Antonio De Palma Segretario Nazionale in riferimento alle percentuali di adesione allo sciopero del 20 novembre rese note dal Ministro della salute. "Non intendiamo cadere, come lo scorso anno, nel solito balletto dei numeri perché anche questa volta non si è tenuto conto che solo 3 sigle sindacali, 2 mediche e 1 infermieristica, hanno dichiarato lo sciopero, che il conteggio del numero di scioperanti è stata fatta su tutto il comparto e non sulle distinte professionalità interessate, che il 25% delle aziende non ha applicato il contingentamento minimo dello sciopero, e che la maggior parte di quelle che lo hanno applicato, hanno esonerato d’autorità gran parte degli infermieri e ostetriche in turno, esonerando dallo sciopero 3 infermieri su 4. Per non parlare delle aziende che hanno avuto il coraggio di esonerare anche il personale degli ambulatori, inoltre, il Ministro non dice che la grave carenza di medici e infermieri, ha costretto tantissimi a lavorare si, ma nonostante volessero partecipare allo sciopero e solo per la grave esigenza di coprire le eterne emergenze sanitarie del nostro Paese". Chiusura sarcastica sulla tabella ministeriale: "La tabella del Ministero parte infatti dal presupposto che i medici negli ospedali sarebbero 259.000. Magari, aggiungiamo noi, non saremmo in queste condizioni disastrose!". 

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