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Sanità in sciopero, oggi i medici in piazza contro la manovra: tutte le prestazioni a rischio

Oggi medici e infermieri scendono in piazza per protestare contro la manovra e le politiche del governo sulla sanità. A rischio circa 1,2 milioni di prestazioni, tra esami di laboratorio, visite specialistiche e interventi chirurgici. Ecco quali potrebbero saltare e quali invece, sono garantite.
A cura di Giulia Casula
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Oggi i medici e operatori della sanità  scendono in piazza per protestare contro la manovra e contro le politiche del governo in materia di sanità. Lo sciopero, che durerà 24 ore, minaccia di far saltare 1,2 milioni di prestazioni, anche se i servizi essenziali e di emergenza resteranno garantiti.

A essere a rischio, come hanno spiegato i sindacati coinvolti (Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up), saranno tutte le altre cure, tra visite specialistiche, esami di laboratorio, interventi chirurgici ed esami radiografici. Ospedali, cliniche private e ambulatori resteranno invece aperti.

Perché oggi medici e infermieri scioperano contro il governo

Allo sciopero indetto per oggi dalle sigle del settore, potranno partecipare tutti i medici, dirigenti sanitari, infermieri e operatori, anche tecnici e amministrativi, che lavorano presso gli enti del Servizio sanitario nazionale.

Per 24 ore la sanità incrocerà le braccia contro la legge di bilancio, che stanzia risorse giudicate insufficienti dal comparto, soprattutto per quanto riguarda il rinnovo dei contratti e in generale, contro la linea adottata dal governo dopo una serie di annunci e promesse non mantenute. 

Quella di oggi insomma, si preannuncia come una giornata di proteste e di contestazioni da parte dei camici bianchi che minacciano le dimissioni di massa. 

Tra le questioni più urgenti che ha spinto medici e infermieri a protestare c'è quella degli stipendi, tra i più bassi d'Europa. Secondo le stime dell'Ocse infatti, un infermiere in Italia guadagna circa 39mila euro all'anno contro i 59mila dei colleghi tedeschi.

Su questo la manovra ha previsto un piano di aumenti delle indennità di specificità (circa 17 euro per i medici e 14 per i dirigenti nel 2025) , che però i sanitari, che chiedono un giusto riconoscimento della loro professione, considerano del tutto insoddisfacenti.

Quali prestazioni potrebbero saltare e quali sono garantite

Circa 1,2 milioni di cure sono a rischio per via dello sciopero. Tra queste i circa 15mila interventi chirurgici, le 100mila visite specialistiche e i 50mila esami radiografici programmati per oggi e che invece potrebbero essere rimandati.

A questi si aggiungono gli esami di laboratorio e i servizi assistenziali, compresi quelli a domicilio. Resteranno attivi invece, tutti i servizi di emergenza, le attività di pronto soccorso, il 118, le terapie intensive e gli interventi d'urgenza.

Restano aperti gli ospedali, che dovranno assicurare un numero minimo di personale che corrisponde a quello garantito normalmente nei giorni festivi.

Garantiranno il loro servizio anche le cliniche e tutte le altre strutture private, come gli ambulatori, dato che medici e operatori che non lavorano per il Ssn non parteciperanno allo sciopero.

Infine, anche le prestazioni di medici di famiglia, pediatri e dei diversi professionisti convenzionati, saranno garantite e i loro studi aperti.

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