
"Andando contro il regolamento, le tue compagne di viaggio ti hanno chiesto di tornare con loro nel villaggio". Filippo Bisciglia, da anni alla conduzione di Temptation Island, ha pronunciato queste parole con un misto di sorpresa e consapevolezza: un episodio mai accaduto prima, eppure inevitabile. Perché quando una presenza come Sonia M. diventa così preziosa, nessuna regola può fermare il desiderio di vederla ancora all'azione sul piccolo schermo.
L'avvocata pugliese ha accolto la notizia con gratitudine e anche consapevolezza, perché, citandola testualmente, le protagonista del programma hanno capito in poco tempo "molto più di quanto il suo fidanzato non abbia capito in otto anni". Ma cosa hanno compreso realmente? Forse che, in un vortice inevitabile di gelosie e tensioni che attraversano lo show, una presenza capace di portare equilibrio, calma e riflessione diventa un'ancora indispensabile nell'isola delle tentazioni. Del resto, anche su X circola un'idea condivisa: "Propongo di lasciare Sonia M. in ogni stagione, nel villaggio, a consolare le fidanzate dopo il falò".
Siamo solo alla seconda puntata, eppure Sonia M. è già riuscita a offrire parole che, pur nella loro apparente semplicità, sono stati capaci di lasciare il segno. Impossibile non menzionare il momento in cui, con le lacrime agli occhi, ha detto alle altre fidanzate: "Alla prima avvisaglia, ascoltate l’istinto. Perché una persona che vi ama non vi fa soffrire". È da lì che Sonia ha smesso di essere una semplice partecipante della trasmissione per diventare qualcos'altro: una guida, una figura di conforto. Come se si fosse trasformata in una Nonna Salice 2.0, lo spirito saggio in Pocahontas che viveva in un vecchio albero e che, ogni volta che la protagonista era in difficoltà, sapeva offrire il consiglio giusto.
Temptation Island ha spesso mostrato il lato più difficile e complesso delle relazioni, ma da un po' sembra voler restituire spazio alla gentilezza e all'empatia. Sonia M. è la prova che può esistere un altro modo di esserci: accogliente e profondamente umano. Se lo scorso anno il villaggio delle fidanzate si era trasformato in Barbieland grazie alla sorellanza tra Siria, Jenny, Alessia e Martina, quest'edizione lascia intravedere una nuova possibilità: quella di una presenza stabile, come quella di Sonia, che non alimenta i drammi ma li accoglie. Che continua, idealmente, il lavoro di ascolto iniziato da Filippo Bisciglia. E che magari, da eccezione, potrebbe diventare regola.
