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Ballando con le stelle 2023

Dopo Ballando con le stelle protestano persone autistiche: “Rai la smetta, non siamo una disgrazia”

Dopo la prima puntata di Ballando con le stelle, con ospiti Andrea Antonello e il padre Franco, la protesta di alcune persone autistiche: “Per l’ennesima volta la RAI narra l’autismo e la disabilità con pietismo, abilismo e violenza nei confronti delle persone autistiche”.
A cura di Daniela Seclì
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Nella prima puntata di Ballando con le stelle, trasmessa sabato 21 ottobre, è stato ballerino per una notte Andrea Antonello, ragazzo autistico accompagnato dal padre Franco. La loro storia ha anche ispirato il film di Gabriele Salvatores Tutto il mio folle amore. Franco Antonello ha raccontato cosa ha provato quando ha appreso della diagnosi di suo figlio:

Queste due mani, le vedi, le ho sfasciate sul cruscotto della macchina. Il cruscotto l'ho buttato via, era pieno di sangue, era pieno di tutta quella rabbia che io ho voluto scaricare in 300 chilometri. Ho sofferto molto. No, sto soffrendo molto. Perché questa sofferenza non passa per noi genitori. E la cosa più brutta è che neanche quando andremo nell'altro mondo si placherà, noi siamo destinati a soffrire anche dopo, finché vivranno i nostri figli.

Così, molte persone autistiche hanno trovato inopportuno il modo in cui è stato affrontato il tema dell'autismo. In particolare hanno visto un eccessivo ricorso al "pietismo" e hanno reputato "offensivo" dipingere le persone autistiche come una fonte di dolore per le loro famiglie. La protesta affidata a Instagram:

Per l'ennesima volta la RAI narra l'autismo e la disabilità con pietismo, abilismo e violenza nei confronti delle persone autistiche. Non possiamo essere la causa di dolore e sofferenza per le nostre famiglie, non siamo un problema sociale. Parlate di noi senza di noi, chiediamo alla RAI di ascoltarci: fateci parlare. Diciamo BASTA a tutto questo!

"Autismo in Rai raccontato con pietismo e abilismo"

Marianna Monterosso, che si occupa di fare divulgazione sull'autismo, ha spiegato in un video: "Cara Rai, nella scorsa puntata di Ballando con le stelle è stato proposto il solito punto di vista sulla disabilità e sull'autismo. L'opinione di Franco Antonello su suo figlio Andrea può essere rispettabile, ma io non la condivido. E non penso nemmeno sia giusto dire determinate cose davanti al proprio figlio come se non esistesse, come se non capisse, come se non sentisse". E ha aggiunto:

Andrea è autistico non stupido. Io sono autistica e quelle parole mi hanno dato dolore e sofferenza. Esistono altri modi di vedere e percepire la disabilità. E per completezza di informazione, visto che la Rai è servizio pubblico, andrebbero esposti. Fate parlare direttamente anche noi persone autistiche.

"Le persone autistiche non devono commuovervi o farvi sentire fortunati"

Nel video è intervenuta anche Giulia Gazzo, che ha rimarcato l'abitudine dei media di raccontare la storia di persone autistiche o con disabilità allo scopo di impietosire gli spettatori, farli commuovere o ispirarli:

Se i media si ostinano a raccontare l'autismo come un fardello, una disgrazia, un errore da correggere, io persona autistica ne risentirò sentendomi un errore, una disgrazia e un qualcosa che non sarebbe dovuto esistere. E questo discorso non vale solo per le persone autistiche senza disabilità intellettive, vale anche per le persone autistiche con disabilità intellettive, che sono persone. Non sono lì per commuovervi, per motivarvi, per farvi sentire persone fortunate. Sono persone che meritano rispetto e meritano di non sentirsi degli errori. E questo vale anche per le persone autistiche come me, che non vi commuovono, che non potete usare come feticcio ispirazionale. Noi persone autistiche e le nostre famiglie chiediamo che la televisione pubblica smetta di raccontare l'autismo attraverso una lente pietista e denigratoria.

Le ha fatto eco Red Fryk Hey: "Sono autistica e sono molto stanca e arrabbiata perché non voglio più sentire parlare persone non autistiche di autismo in maniera pietistica, abilista e parlando di noi come se fossimo una disgrazia". E ha proseguito:

Vorrei, anzi voglio, che ogni persona autistica possa sentirsi parte di questo mondo senza sentirsi un errore. E continuare a parlare di autismo in un certo modo davanti a questa persona e ad altre persone autistiche è assolutamente irrispettoso e violento nei nostri confronti. E quindi dico basta ai media che continuano a supportare un certo tipo di narrazione dell'autismo.

Nel video di seguito tutti gli interventi.

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