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Will Smith ossessionato dallo schiaffo agli Oscar: “Mi credevo Superman, invece sono imperfetto”

L’attore ha parlato ancora una volta di quell’evento che ha segnato la sua carriera. Ora sta presentando il nuovo film e a Trevor Noah ha raccontato: “L’idea che possa influire negativamente sul lavoro di altri mi uccide”.
A cura di Andrea Parrella
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La carriera e la vita di Will Smith non sono più la stessa cosa dopo gli Oscar del 2022, una serata in cui la maggiore delle celebrazioni possibili per un attore, la vittoria dell'ambita statuetta, è coincisa con il clamoroso schiaffo dato a Chris Rock per la battuta pronunciata dal comico sul palco.

Un momento, quello, che per forza di cose perseguiterà Will Smith per lungo tempo. L'attore si è scusato pubblicamente, ma il tema centrale, quando è lui protagonista, non può che continuare ad essere il famoso schiaffo a Chris Rock. Anche in queste settimane di presentazione del suo prossimo film, Emancipation, il discorso finisce sempre lì. È accaduto anche al The Daily Show di Trevor Noah, dove Smith, ripercorrendo i momenti di quella serata, ha raccontato come ci fosse una rabbia dentro di lui difficile da spiegare.

Lo schiaffo dato a Chris Rock durante la notte degli Oscar
Lo schiaffo dato a Chris Rock durante la notte degli Oscar

L'attore, 54 anni, ha raccontato l'imbarazzo al suo ritorno a casa, quando suo nipote di 9 anni ha chiesto allo "zio Will" come mai avesse colpito Chris Rock: "È stato un gran casino, è chiaro. Non mi va di restare troppo su questo argomento per evitare maggiori incomprensioni da parte delle persone". 

Il peso della vergogna

Il conduttore ha scherzato sul fatto che Will Smith sia scomparso per un po' di tempo dopo quella sera e l'attore ha commentato così: "Non puoi immaginare quanto sia stata orribile quella serata. Ci sono molte sfumare e complessità, ma alla fine posso dire semplicemente di aver perso". 

Il lancio del nuovo film

Un evento, quello della colluttazione con Chris Rock, che è inevitabilmente ricaduto sulla sua carriera, come lui stesso ha specificato in merito al lancio del film Emancipation di cui è protagonista: "È un capolavoro assoluto e l'idea che possano essere penalizzati a causa mia mi uccide […] la cosa più complessa da gestire è che queste persone mi abbiano cercato e si siano fidate di me, mi auguro che il loro lavoro venga onorato e non penalizzato dalla scelta di puntare su di me". 

Un gesto che definisce come "la più grande str***ata", nei confronti della quale ha comunque imparato ad essere indulgente: "Ho capito che devo perdonarmi il fatto di essere umano, cosa che nessuno odia più di me […] Ho sempre voluto essere Superman, essere colui che arriva a cavallo e salva la damigella in difficoltà. Ho dovuto abbassare le mie aspettative e realizzare che sono una persona imperfetta e ho l'opportunità di andare in in giro e contribuire in qualche modo a riempire il mio cuore e, lo spero, aiutare le altre persone". 

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