17 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La vendetta di Kevin Spacey: “Netflix esiste grazie a me. Il tudum? È mio”

L’attore torna a parlare in una intervista concessa a Tucker Carlson e attacca Netflix: “Se ci pensi, sono stato fatto fuori da Netflix, ma Kevin Spacey resta lì in qualche modo”.
17 CONDIVISIONI
Immagine

Kevin Spacey è tornato a parlare in pubblico attraverso un'intervista concessa a Tucker Carlson nella quale l'attore interpreta in maniera ibrida se stesso e Frank Underwood, il protagonista di House of Cards. Il motivo è presto detto: nelle sue parole, ci sono attacchi diretti alla piattaforma che lui stesso ha contribuito a portare al successo proprio grazie al suo personaggio. L'attore, oggi 64enne, dopo essere stato assolto dalle accuse di violenza sessuale nei confronti di quattro uomini (accuse che sono costate all'attore proprio il licenziamento dalla piattaforma) si toglie tutti i sassolini dalle scarpe in una intervista che ha del surreale, con monologhi diretti allo spettatore che infrangono la quarta parete, proprio nello stile di Frank Underwood.

Le parole di Kevin Spacey

Il successo di House of Cards avviene in concomitanza con l'enorme diffusione di Netflix negli Stati Uniti e progressivamente nel mondo. Era quella, al tempo, la serie rappresentativa del servizio di contenuti on demand che in Italia era però arrivata attraverso la diffusione di Sky.

È strano che Netflix abbia deciso di interrompere il rapporto con me a causa di accuse che adesso si sono rivelate false. Netflix esiste grazie a me. Li ho messi io sulla mappa e loro hanno cercato di mettermi al tappeto.

"Il tudum è mio"

Nel corso dell'intervista con Tucker Carlson, anche il giornalista è suo modo un silurato di Fox News, Kevin Spacey ha anche rivendicato la paternità del ‘tudum', il suono che apre ogni contenuto della piattaforma: "Se ci pensi, sono stato fatto fuori da Netflix, ma Kevin Spacey resta lì in qualche modo". Il riferimento è al finale della seconda stagione di House of Cards, quando Frank Underwood batte due volte il pugno sul tavolo dello studio ovale. Quel gesto infatti rimanda al ‘tudum' e viceversa.

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views