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Jacob Elordi, star di Euphoria: “Prima della serie avevo il conto quasi in rosso”

Jacob Elordi ha raccontato che prima di arrivare al successo con serie come Euphoria e la trilogia di The Kissing Booth aveva quasi finito tutti i suoi risparmi, dormendo anche in macchina per settimane.
A cura di Ilaria Costabile
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Jacob Elordi è uno dei giovani attori che in questi anni ha fatto breccia nel cuore di milioni di fan e diventato in pochissimo tempo una star di serie come Euphoria. Ma prima di scalare la vetta del successo, però, ha rischiato di avere il suo conto corrente quasi in rosso e ha dormito per due settimane in macchina a Los Angeles.

Il conto in rosso prima del successo

La strada della notorietà non è sempre lastricata d'oro, anzi, sono molti i giovani attori che prima di raggiungere l'agognato traguardo devono sgomitare un po'. Si può dire che, in effetti, a Jacob Elordi, 25enne australiano decisamente affascinante, in fin dei conti è andata piuttosto bene. Il successo, dopo una piccola parte in Pirati dei Caraibi, è arrivato con la trilogia di The Kissing Booth su Netflix, per poi arrivare al ruolo che lo ha reso una star, quello di Nate in Euphoria. In un'intervista rilasciata a British GQ ha dichiarato: "All’epoca dell’ultimo provino sul conto avevo forse tra i 400 e gli 800 dollari. Se non fosse andato bene me ne sarei tornato a casa per un po’ per mettere da parte qualcosina e tornare". Il suo soggiorno a Los Angeles tra un provino e l'altro, racconta, è stato a casa di un amico e poi in un parcheggio a Mullholland Drive dove ha dormito per circa due settimane a bordo della sua auto.

L'amore per l'arte

Ma Jacob non ha mollato e anzi ha raccontato di avere da sempre una predisposizione per la recitazione, sebbene i suoi inizi non siano stati particolarmente idilliaci. I suoi compagni di scuola, infatti, lo prendevano in giro per le sue scelte:

Fin da quando ho partecipato ad una recita scolastica a scuola hanno cominciato a dire che ero poco mascolino. Per fortuna avevo così tanta autostima da fare entrambe le cose: me la cavavo bene negli sport e discretamente anche a teatro. Ad un certo però mi sentivo quasi superiore a tutto questo, mi sembrava di essere diventato più vecchio o più saggio, ma non mi sono più preoccupato di quello che pensavano i miei compagni. Intanto preparavo spettacoli teatrali con le ragazze e trascorrevo i weekend con le studentesse più belle della scuola accanto, leggendo versi romanticissimi.

Con una certa consapevolezza ha scelto chi essere e da che parte stare, rivendicandolo con orgoglio e dimostrando di avere le sue ragioni: "Mi sono allontanato dalla cultura della birra e dello sport e se questo mi rendeva poco uomo non m’importava, volevo essere fedele a chi ero, un ragazzo etero che ama l’arte".

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