Bianca Balti a un anno dalla diagnosi di tumore alle ovaie: “Sono qui, la ricerca scientifica mi dà speranza”

Bianca Balti torna a parlare a distanza di un anno dalla diagnosi di tumore alle ovaie, rilasciando un’intervista nell’ambito del progetto “Ovaries. Talk About Them 2025”, campagna globale che sostiene la ricerca per sviluppare il primo test di rilevazione precoce del cancro ovarico basato sul Dna. La top model, testimonial della campagna, ha raccontato coraggiosamente la sua esperienza, le difficoltà affrontate e la decisione di utilizzare la propria voce per promuovere la consapevolezza sul tumore ovarico.
Madre di due figlie, Bianca ha scoperto a settembre 2024 di avere un cancro ovarico al terzo stadio. Una scoperta arrivata a distanza di qualche tempo dal momento in cui aveva deciso di sottoporsi a una mastectomia preventiva a causa della mutazione del gene BRCA1. Dopo l’intervento al seno, la top model aveva programmato la rimozione delle ovaie, ma la malattia l’ha colta prima di poter completare la procedura.
“Sono ancora qui, vivendo la vita in modo più profondo e significativo di quanto abbia mai fatto, assaporando ogni giorno in modo diverso. Ciò che mi dà speranza è la ricerca scientifica e il fatto che, grazie a questa campagna, ci stiamo avvicinando a un test in grado di rilevare precocemente questo tumore, e questo cambierebbe tutto: da un assassino silenzioso a qualcosa che puoi scoprire presto e curare, continuando a vivere la tua vita. Sarebbe rivoluzionario”, racconta oggi Bianca, nel video realizzato per Camilla and Marc.
Chi sono Camilla e Marc e cos’è “Ovaries. Talk About Them”
La campagna è promossa dal marchio di moda australiano Camilla and Marc, fondato dai fratelli Camilla Freeman-Topper e Marc Freeman, che hanno deciso di utilizzare la propria attività per sostenere la ricerca sul cancro ovarico. La scelta nasce dalla volontà di rendere omaggio alla madre, Pamela, morta a soli 42 anni a causa della malattia, e ha portato alla creazione di una linea di prodotti il cui ricavato finanzia lo sviluppo del test precoce basato sul Dna.
“Ovaries. Talk About Them” non è solo una raccolta fondi: è un movimento globale che punta a sensibilizzare le donne sull’importanza della diagnosi precoce. Grazie al sostegno di Bianca Balti, il progetto ha acquisito una voce forte e autorevole, in grado di raggiungere un pubblico internazionale e far conoscere la necessità urgente di strumenti efficaci nella prevenzione.
L’esperienza di Bianca: "Apprezzo ciò che è davvero importante"
Nell’intervista, Balti racconta anche il percorso emotivo e personale seguito dall’inizio della malattia: la paura per il futuro, la vicinanza alla famiglia e la trasformazione del proprio rapporto con la vita e con se stessa. La top model spiega come la diagnosi l’abbia portata a concentrarsi su ciò che è veramente importante:
Non ti fai più mettere i piedi in testa. Diciamo che apprezzi molto ciò che è veramente importante quando sei così vicina alla morte. È un mix di essere me stessa, spogliata del mio aspetto esteriore, ma anche la sensazione di “questo è dove sono. Non ho bisogno di piacere a nessuno, potrebbero essere i miei ultimi giorni, quindi non li sprecherò cercando di piacere a tutti o fingendo di essere chi non sono”.
Attraverso questo progetto, Bianca ha scelto di utilizzare la sua esperienza personale per incoraggiare altre donne a sottoporsi a controlli regolari e a sostenere la ricerca scientifica. L’iniziativa potrebbe davvero cambiare il destino della malattia: trasformare un killer silenzioso in un tumore scoperto in tempo, quando è ancora ampiamente curabile.
Il test sul Dna potrebbe entrare in fase di sperimentazione già nel 2026
Grazie ai fondi raccolti dalla campagna e al lavoro del team dell’UNSW Gynaecological Cancer Research Group, guidato dalla professoressa Caroline Ford e dalla dottoressa Kristina Warton, il test sul Dna necessario per la diagnosi precoce del tumore ovarico potrebbe entrare in fase di sperimentazione clinica già entro il 2026. La partecipazione di Bianca Balti è fondamentale per diffondere il messaggio, cosa che la modella ha fatto con capacità e coraggio: “Avere il tumore ovarico non è stata la cosa migliore che mi sia capitata, ma poter raccontare la mia storia per incoraggiare altre donne a sottoporsi a controlli o sensibilizzare sulla causa è fantastico”.