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Lucio Presta: “Amadeus ha chiuso con me senza pagarmi. Caso Travolta? Sapeva dell’accordo”

Lucio Presta, ex manager di Amadeus, racconta in un’intervista i motivi della rottura del sodalizio con il conduttore: “Ho tutte le prove documentali e testimoni di quanto dichiarato”.
A cura di Eleonora Di Nonno
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Lucio Presta, ex manager di Amadeus, è uno degli agenti più influenti nel mondo dello spettacolo. I rapporti tra lui e il conduttore si sono incrinati poco prima dell'ultimo Sanremo, portando alla rottura del sodalizio tra i due. Presta, di recente, aveva scritto un post su X in cui comunicava la sua volontà di rompere il silenzio sulla vicenda: "Mi sa che è giunto il tempo di dire chi e come sono le persone e come si sono svolti i fatti. Ho visto tante facce piene di maschere. È tempo di svelare fatti e circostanze". Intervistato dal Giornale, il manager rivela come sono andate le cose tra lui e Amadeus: "Naturalmente ho tutte le prove documentali e testimoni di quanto dichiarato. Ho voluto chiarirlo perché Amadeus in conferenza stampa ha detto: ‘Presta sa quello che ha fatto', lasciando intendere chissà cosa. Altrimenti, come mia abitudine ben conosciuta, non avrei mai parlato della fine del nostro rapporto".

"Amadeus si è intestato il merito del regolamento, ma era opera mia"

Lucio Presta racconta come il primo Festival di Sanremo sia stato frutto di "un capolavoro di complicità" tra lui e Amadeus. Il manager chiarisce di non essersela neanche presa quando il conduttore si è addossato i meriti della creazione del regolamento: "Amadeus non sapeva neanche da dove si potesse iniziare a formulare un regolamento e ciò che ne consegue, quali fossero i diritti e i doveri del Direttore Artistico del Festival. Potrei chiamare a testimoniare Claudio Fasulo (allora Capostruttura Rai) che ha vissuto con me quei giorni". Presta continua sottolineando come, prima della rottura alla vigilia del quinto Festival di Sanremo, il rapporto con Amadeus fosse di fiducia e stima reciproca.

"I mie collaboratori parlarono male di me ad Amadeus"

È dopo la terza edizione di Arena Suzuki '60-2000 che il clima tra Amadeus e Presta inizia a cambiare. "Incontrai Amadeus durante la presentazione del calendario dei Carabinieri – racconta il manager – Ci sentimmo per gestire le varie richieste degli artisti che volevano essere ospiti al Festival e a quel punto mi accorsi che qualcosa non andava: Ama diceva sempre no e declinava ogni proposta". Presta, insospettito dal suo comportamento, prova, senza riuscirci, ad organizzare un incontro privato con il conduttore. "Mi accorsi che due miei stretti collaboratori, accolti da anni non solo nell'azienda ma anche nella mia vita, iniziarono un rapporto diretto e segreto con Amadeus – rivela Presta – parlando male del sottoscritto ed indicandogli delle strade professionali che avrebbe potuto sfruttare, violando i segreti dell'azienda per cui lavoravano".

"La mia presenza lo avrebbe messo a disagio al Festival"

A compromettere i rapporti tra Presta e Amadeus, la richiesta del conduttore (avanzata durante un appuntamento tra i due e il figlio di Presta in qualità di produttore di Arena Suzuki) che "gli venisse pagato dalla società la direzione artistica e che gli fossero riconosciuti il 100 per cento dei diritti della titolarità del format".

Amadeus rimase con mio figlio che cedette alle sue insistenze fino a riconoscergli una quota in qualità di Direttore artistico del programma e per aver collaborato all'ideazione del programma. Ribadisco: cosa non vera perché se così fosse stato sarebbe stato obbligato a dare il format alla Rai come da suo contratto con l'azienda.

Per non rompere il rapporto che c'era fra me e Ama e per il grande affetto che mio figlio nutre per lui, gli riconobbe 90mila euro, oltre quelli versati negli anni precedenti ed anch'essi non dovuti. Denaro che Ama ha fatturato regolarmente con la dicitura direzione artistica, contravvenendo così alla circolare della Vigilanza Rai. Inoltre l'acquisto del programma avvenne negli anni, da parte della Rai, come acquisto diritti di ripresa, quindi il format, di fatto è di Arcobaleno Tre.

A dicembre Amadues annuncia a Presta di voler interrompere il loro rapporto: "Mi disse che la mia presenza lo avrebbe messo a disagio al Festival". Sui pagamenti, Presta chiarisce che c'è un ufficio legale a tutelare i suoi interessi: "Amadues mi aveva confermato che avrebbe onorato il pagamento delle mie spettanze fino a fine contratto (agosto 2024) salvo che a gennaio mi ha comunicato, attraverso il cognato (suo commercialista), che intendeva pagare solo fino a dicembre".

Il conduttore contesta a Presta "un corner all'interno del teatro Ariston, per gli inviati dei vari programmi Rai". Per Amadeus, infatti, nessun programma di day-time sarebbe dovuto entrare all'Ariston, tranne la Vita in Diretta: "Nessun inviato di nessun programma sarebbe potuto essere presente nel teatro Ariston fatta eccezione della signora Giovanna Civitillo. Tutti gli altri inviati degli altri programmi devono stare fuori dall'Ariston". Una richiesta che Presta non ritiene possibile: "Il direttore artistico del Festival ha un potere decisionale immenso sul Festival come da contratto, ma nessun diritto sui programmi della Rai che trattano il Festival. Inoltre quella richiesta era stata fatta dal direttore Mellone alla vicedirettrice Lentini ed io non ne ero assolutamente a conoscenza".

"Sconsigliai ad Amadeus di invitare Travolta al Festival"

A proposito della partecipazione di John Travolta al Festival, Lucio Presta ammette di aver sconsigliato ad Amadeus di invitarlo, raccontando come nel mese di ottobre Oscar Generale, manager di Travolta, gli abbia chiesto se fossero interessati alla presenza dell'artista ad una cifra molto bassa: "perché lo sponsor delle scarpe era disposto a pagare la differenza del suo cachet".

A novembre, un mese dopo, il manager di Travolta ha rilanciato l'offerta. Io non ho risposto ma ho condiviso con Alessio De Stefani, mio collaboratore e autore del Festival che si erano offerti di nuovo. Sono certo che una volta arrivati a Sanremo il manager abbia contattato De Stefani riproponendo il tutto. Sta di fatto che al Festival, quanto dal manager proposto si è poi avverato e le uniche persone che sapevano della proposta erano Amadeus e De Stefani. Nel frattempo con De Stefani e Dal Bello il rapporto di collaborazione con Arcobaleno tre ed anche con me si era interrotto per comportamento scorretto e violazione di segreti industriali. Tutt'ora la Dal Bello collabora con Amadeus in qualità di assistente, di De Stefani non ho riscontri, terminato The Voice.

L'intervista si conclude con un commento di Presta sul rapporto con Amadeus: "Il triste finale è che Giulio Andreotti aveva ragione. La gratitudine è il sentimento della vigilia e la sindrome rancorosa del beneficiato è una sindrome ascrivibile ai nostri giorni ed anche ai grandi personaggi".

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