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Luca, il figlio di Nino Manfredi: “È stato un papà assente e mamma gli ha perdonato tante scappatelle”

Al Corriere della Sera, Luca il figlio di Nino Manfredi racconta il rapporto con suo padre: “La sua arte lo ha reso immortale, ma è stato un padre assente”.
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Il grande Nino Manfredi, scomparso nel 2004, raccontato da suo figlio Luca, regista e sceneggiatore. Al Corriere della Sera, un racconto inedito del grande attore che – come confessò solo a Wojtyla – riteneva "che le sue commedie non fossero granché". Il carattere burbero: "Non sapeva chiedere scusa, anche se aveva torto marcio". E il rapporto con la moglie: "Mamma gli perdonò parecchie scappatelle".

Il ricordo di Luca Manfredi sul padre Nino

Il rapporto con i colleghi è sempre stato buono, anche se Nino Manfredi si è sempre fatto rispettare perché "era il rigore fatto persona". È stato grande amico di Alberto Sordi, Marcello Mastroianni e soprattutto di Vittorio Gassman. Litigò con Ugo Tognazzi:

Con Ugo Tognazzi ebbe una frattura, durata qualche anno. Stavano girando insieme un film e, mentre Nino era il rigore fatto persona, studiava scrupolosamente il copione, era sempre puntualissimo sul set, Ugo invece, come si sa, era uno che la sera amava fare baldoria con gli amici: feste, cene, bevute… Una mattina si presentò sul set in uno stato talmente confusionale che non si ricordava nemmeno che film stessero facendo. Mio padre, non essendo diplomatico, esplose e disse al produttore: “Adesso io vado nella mia roulotte e quando questo cialtrone avrà studiato le scene, mi chiamate” e sparì. Anche Ugo si arrabbiò moltissimo, ma ovviamente aveva ragione Nino: il lavoro va rispettato

Luca Manfredi e la madre Erminia Ferrari
Luca Manfredi e la madre Erminia Ferrari

Il merito di Erminia Ferrari: "Papà ne faceva di cotte e di crude"

Luca Manfredi ha dedicato a suo padre un film con Miriam Leone ed Elio Germano, nel ruolo di suo padre, "In arte Nino", un documentario, "Uno, nessuno, cento Nino", e un libro, "Un friccico ner core", nonostante il rapporto con lui fosse altalenante: "Pacificazione postuma. La sua arte lo ha reso immortale. Un grande privilegio avere un padre così". Anche se è stato un padre "assente, sempre occupato sui set. Quando era a casa, si chiudeva nel suo studio con gli sceneggiatori. Il merito di  aver portato avanti la famiglia è stato di mia madre Erminia, che ha sopportato e perdonato le sue varie scappatelle. Ne faceva di cotte e di crude". 

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