Achille Costacurta: “Ho iniziato a spacciare e mi hanno arrestato. Ho tentato il suicidio nel centro penale”

Achille Costacurta, figlio di Billy Costacurta e Martina Colombari, si è raccontato senza filtri, ripercorrendo gli anni più difficili della sua adolescenza: la dipendenza, l’arresto e un tentativo di suicidio avvenuto quando aveva appena sedici anni. Un racconto crudo, ma anche pieno di consapevolezza, con cui oggi il giovane cerca di dare voce a chi si è trovato a vivere lo stesso periodo di buio.
Durante la quarantena, quando tutto il Paese era chiuso in casa, Achille racconta di aver iniziato a spacciare. In quel periodo, la mancanza di sostanze spinse molti a cercarle con ogni mezzo possibile: lui riusciva a procurarsele e, da lì, mise in piedi una piccola rete di distribuzione. “Era la pandemia, nessuno riusciva a trovare niente e io avevo i miei contatti”, ha spiegato in un’intervista al podcast One More Time. A soli 15 anni e mezzo viene arrestato. Il suo sedicesimo compleanno lo festeggerà in un centro penale minorile, dove verrà inserito in un percorso terapeutico.
Ma la permanenza in quella struttura non è stata semplice. Achille racconta che un giorno, sopraffatto dalla sofferenza, decise di farla finita. In piena notte, approfittando dell’assenza del personale, riuscì a entrare nell’infermeria e bevve sette boccettine di metadone. Poco dopo, i soccorsi arrivarono appena in tempo per salvarlo. “Nessun medico sa spiegarmi come io sia ancora vivo”, ha aggiunto, spiegando che la dose ingerita corrispondeva a decine di grammi di eroina, una quantità letale per chiunque.
Oggi quel ragazzo è un giovane uomo che ha deciso di voltare pagina. Dopo la comunità e un lungo percorso di riabilitazione, si è trasferito a Mondello, in Sicilia, dove ha ritrovato un equilibrio e un nuovo modo di stare al mondo. Oggi non tocca più droghe, sta bene e ha ricostruito il rapporto con i suoi genitori.
 
		 
  