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Lo sfogo di Andreas Müller: “Vivo senza farmi appesantire dall’apparenza, non gareggio più ho vinto le mie sfide”

Andreas Müller ha condiviso su Instagram una lunga riflessione sulle modalità di condivisione sui social che, spesso, hanno condizionato anche le sue giornate. Ora che si è liberato dell’ossessione dei numeri e di dover dimostrare, il ballerino dice: “Io non gareggio più in niente. E non sono mai stato meglio e peggio di così, ma so che è tutto vero”.
A cura di Ilaria Costabile
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La vita di Andreas Müller è notevolmente cambiata negli ultimi anni, soprattutto da quando è diventato padre. Il ballerino, che ha lasciato il corpo di ballo di Amici per dedicarsi ad altri progetti lavorativi, ha condiviso sui social un lungo sfogo in cui ha sottolineato come sia cambiato il suo approccio nei confronti del mondo dei social che, per lungo tempo, lo aveva condizionato.

Andreas Müller: "Non devo più dimostrare niente a tutti i costi"

Una lunga riflessione quella scritta da Andreas Müller sul suo account Instagram, nella quale parla apertamente di come il rapporto con i social abbia influenzato per lungo tempo anche il suo modo di vivere le giornate, prima di rendersi conto di come questo atteggiamento potesse essere deleterio:

Sono cambiate tante cose nella mia vita. Ovviamente sono diventato papà, ma sono cambiate tante altre cose, alcune in meglio altre in peggio, ma apprezzo entrambi gli aspetti perché avevo il bisogno di vivere. Ovviamente ho sempre vissuto, ma ammetto che per debolezza evidentemente spesso mi sono sentito male per stare dietro a tutto. Sto vivendo senza farmi più appesantire il cervello dalla pressione dell’apparenza, dall’ossessione di dover dimostrare a tutti i costi, dal peso dei pensieri che questi social involontariamente hanno portato nella mia vita, dall’eccessivo bisogno di stare sul pezzo in ogni cosa, perché sennò resti indietro, se non hai numeri sei “morto”, “scomparso”, “dimenticato” o nessuno ti caga più.

Il ballerino ha continuato dicendo che il fatto di dover necessariamente seguire queste modalità di condivisione anche della propria vita, lo aveva messo in uno stato di agitazione, che lo ha portato a cambiare approccio:

Tutto questo ammetto che ahimè, in questi anni un po’ mi preoccupava perché pensavo di dover fare quello che facevano tutti o anche di più, perché ci siamo abituati così, a gareggiare sempre e quindi il risultato della gara è dato da degli stupidi numeri. Io non gareggio più in niente. E non sono mai stato meglio e peggio di così, ripeto, per alcune cose, ma almeno so che finalmente è tutto vero.

Infine, Müller si rivolge a chi, diversamente da lui, non è ancora riuscito a liberarsi da questa trappola: "Ho già vinto le mie sfide. Siete molto più dei like. Siete molto più del consenso. Siete molto più di una didascalia scritta con chat gpt, che toglie anche la spensieratezza di leggere un errore grammaticale, ma almeno era vostro".

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