Amal Alamuddin e l’ossessione per la privacy: “A casa, gli ospiti posano il cellulare in un cestino”

Per entrare in casa di Amal Alamuddin e George Clooney è necessario liberarsi dello smartphone. È quanto rivelato dall’avvocata, attivista per i diritti umani e moglie del divo hollywoodiano, durante una conversazione con la make-up artist Charlotte Tilbury, che sarà pubblicata su Glamour. Nessuna eccezione: chiunque desideri varcare la soglia della casa Clooney-Alamuddin è invitato a lasciare il cellulare in un apposito cestino porta-smartphone posizionato strategicamente all’ingresso.
La strategia di Amal Alamuddin per proteggere la privacy dei figli Ella e Alexander
“Creare momenti e spazi privati sta diventando sempre più difficile. Ma è anche per questo che ci piace ricevere le persone a casa”, ha spiegato Amal, sottolineando la scelta di limitare al minimo le uscite pubbliche per proteggere la tranquillità della famiglia. L’attenzione costante dei paparazzi rende complicato per i figli Ella e Alexander condurre una vita normale, motivo per cui la coppia preferisce organizzare cene private con le persone più care, alle quali possono partecipare anche i gemelli.
Su un punto, tuttavia, l’avvocata non transige. Che si tratti di amici storici o di conoscenze più recenti, la regola è una: “Ora ho un cestino per i telefoni, che uso per raccogliere tutti i cellulari. È importante trovare un equilibrio e ritagliarsi del tempo da vivere solo con la famiglia e con gli amici, per potersi parlare liberamente e in sicurezza”.
Perché George Clooney e Amal Alamuddin sono così attenti alla privacy
Quella che potrebbe sembrare una richiesta eccessiva – persino respingente per alcuni – è in realtà una necessità. Amal spiega che la decisione di non permettere agli smartphone di entrare in casa nasce da una motivazione ben precisa: “Diventare genitori ti rende ancora più sensibile a certe intrusioni. Facciamo del nostro meglio per ridurre al minimo l’impatto sui nostri figli. Non li esponiamo, non abbiamo mai pubblicato una loro foto o cose simili”.
Un’esigenza comprensibile: quella di due genitori che cercano di proteggere i propri figli dalle conseguenze di una notorietà che non hanno scelto.