Sanremo resta in Rai, Mediaset e Nove disertano il bando: l’unica offerta è del servizio pubblico

Troppo rumore per nulla, Sanremo resta alla Rai. Dopo settimane di caos, polemiche e timori che il Festival potesse cambiare emittente dopo decenni, la sola busta pervenuta per l'organizzazione delle prossime edizioni è proprio della Rai. Come avevamo preconizzato su Fanpage.it, non sono arrivate offerte da parte di Mediaset, Nove o Sky, le sole in grado di poter contendere al servizio pubblico l'organizzazione. Troppo complesso e rischioso, forse poco conveniente, provare ad accaparrarsi un evento di rilevanza storica, il più seguito dell'anno a livello televisivo, ma da sempre accostato alla Rai.
Scaduto il termine per candidarsi a organizzare di Sanremo
A parte l'offerta del servizio pubblico è andata quindi deserta la manifestazione di interesse relativa all'individuazione del partner per l'organizzazione e la trasmissione, in chiaro, del Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026, 2027 e 2028, con eventuale proroga per un massimo di due anni. Scaduti i termini alle 12.30 del 19 maggio, il sindaco di Sanremo Alessandro Mager ha dichiarato: "Se le verifiche di congruità e delle procedure giuridiche in corso confermeranno l'esito delle procedure sulla manifestazione del Festival di Sanremo, si aprirà poi la fase di negoziazione prevista dal bando. Certamente quello di oggi è stato un passaggio chiave e come amministrazione possiamo dirci soddisfatti di questo esito".
Come noto, a fine 2024 una sentenza del Tar della Liguria aveva definito illegittimo l'affidamento diretto dell'organizzazione a Rai, imponendo al comune di Sanremo l'apertura di un bando pubblico per tutte le emittenti generaliste. Nonostante il ricorso annunciato dalla Rai, il primo cittadino di Sanremo aveva annunciato proprio nel corso della settimana sanremese l'intenzione di procedere alla strutturazione del bando, i cui criteri erano stati resi noti a inizio marzo.
Nove e Mediaset fuori dai giochi
Inizialmente Discovery, attraverso le parole dei vertici aziendali, aveva lasciato intendere che si sarebbe valutata la possibilità di acquisire i diritti per l'organizzazione del Festival di Sanremo. Più chiara, invece, era stata la posizione di Pier Silvio Berlusconi, che ben prima della sentenza del Tar ligure aveva spento ogni possibile clamore sostenendo di ritenere Sanremo un evento strettamente legato alla storia della Rai: "È un pezzo di quell'azienda – aveva dichiarato a dicembre – spero resti lì".