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Spese pazze, Cota restituisce i soldi di mutande e ristoranti

Il Governatore del Piemonte ha restituito circa 32mila euro alla Regione. Complessivamente da parte dei politici coinvolti nello scandalo spese pazze sono stati versati già 300mila euro.
A cura di Antonio Palma
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In occasione dell'apertura dell'udienza preliminare del procedimento per lo scandalo delle spese pazze in Regione, il Governatore del Piemonte Roberto Cota ha deciso di restituire  alla Regione i soldi spesi per comprare le ormai famose mutande verdi. L'esponente leghista, infatti, ha annunciato che insieme ad altri consiglieri regionali ha versato alla Regione una somma di denaro a titolo di indennizzo pur ribadendo la correttezza del proprio comportamento e la propria innocenza. Nel dettaglio Cota ha sborsato circa 32mila euro che corrispondono alla somma contestata dalla procura di Torino per l'acquisto delle mutande verdi e per i rimborsi per cene al ristorante, più il trenta per cento del danno all’immagine provocato all’ente da lui governato. Fonti vicine al governatore hanno chiarito che la scelta di restituire i soldi è stata presa in "un'ottica di trasparenza e per evitare che il protrarsi del procedimento abbia potenziali ricadute negative per l'ente sotto il profilo patrimoniale". Ad ogni modo Cota rimane indagato e avendo chiesto il giudizio immediato il suo procedimento è stato stralciato rispetto agli altri consiglieri regionali e dovrà presentarsi in tribunale il prossimo 21 ottobre.

Restituiti 300mila euro – Insieme a Cota sarebbero una quindicina i politici imputati che fino ad oggi hanno restituito il denaro alla Regione Piemonte rispetto ai quaranta indagati. Come si apprende da fonti giudiziarie, sul conto della tesoreria della Regione, infatti,  sono stati già stati versati circa 300mila euro e altrettanti sarebbero in arrivo rispetto al milione e mezzo che complessivamente viene contestato per le spese pazze. Come sottolineano i pm, il risarcimento non è sempre volontario visto che serve per ottenere l’attenuante nel processo con l’accusa di peculato ed è la condizione necessaria per ottenere il patteggiamento.

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