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Aggiornamenti sul referendum in Catalogna

Catalogna, Rajoy: “Elezioni in 6 mesi”. Puidgemont : “Peggior attacco dai tempi di Franco”

Il governo di Madrid: “Il governatore della Generalitat si è reso responsabile di una disobbedienza ribelle”. Per la prima volta nella storia della Spagna democratica, sarà attivato l’articolo che permette alle autorità centrali di riprendere il controllo della regione autonoma “ribelle, che minaccia seriamente l’interesse del Paese”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il presidente catalano Carles Puigdemont si è reso responsabile di una "disobbedienza ribelle, sistematica e consapevole" degli obblighi previsti dalla legge spagnola e dalla costituzione e ha "gravemente attentato" all'interesse generale dello Stato. Per questo motivo il governo nazionale ha chiesto l’attivazione dell'articolo 155: l’obiettivo è riprendere il controllo della Catalogna, dopo gli strascichi del discusso referendum indipendentista. Le decisioni adottate saranno poi sottoposte all'approvazione del Senato. Il consiglio dei ministri si è riunito stamane per decidere come procedere. Il presidente del senato spagnolo, il popolare Pio Garcia Escudere, ha convocato una riunione straordinaria dell'ufficio di presidenza per le 13.00 per avviare la procedura di approvazione dell'articolo 155. L’okay del senato potrebbe arriva il 27 o il 30 ottobre.

Rajoy: "Elezioni in Catalogna entro 6 mesi"

"Il governo ha dovuto applicare l'articolo 155 della Costituzione, anche se non era un nostro desiderio. Il governo catalano ha creato un processo totalmente unilaterale e contrario alla legge. Si è cercato lo scontro", ha dichiarato il premier spagnolo Mariano Rajoy al termine del Consiglio dei ministri straordinario sulla Catalogna, precisando: "Con queste iniziativa non si sospende l'autonomia né l'autogoverno della Catalogna ma si sospendono le persone che hanno messo la Catalogna fuori dalla legge".

L'obiettivo è quello di indire nuove elezioni in Catalogna nei prossimi mesi. Rajoy ha spiegato che ora assumerà lui le competenze del presidente catalano Carles Puigdemont per convocare nuove elezioni. Con l'applicazione dell'articolo 155 il Parlamento catalano infatti avrà solo una "funzione rappresentativa", e non potrà eleggere un sostituto del presidente. Inoltre Madrid avrà un potere di veto su ogni  decisione assunta. "La mia volontà è di andare a elezioni il prima possibile, non appena sarà ripristinata la normalità istituzionale. Lo vuole la maggioranza, dobbiamo aprire una nuova fase" ha proseguito Rajoy, spiegando che le elezioni in Catalogna si terranno al massimo tra sei mesi. "Vogliamo raggiungere la normalità, la concordia tra tutti e lavoreremo perché tutti i catalani, a prescindere dalle loro idee, possano tornare a sentirsi uniti e partecipi di un progetto condiviso di futuro, un progetto che da molti secoli si chiama Spagna" ha concluso il premier.

Migliaia in piazza a Barcellona: "È un colpo di Stato"

Non si è fatta attendere la riposta del partito del presidente catalano Carles Puigdemont dopo l'annuncio del premier spagnolo Mariano Rajoy. "Le misure annunciate oggi dal governo di Madrid sono un colpo di stato contro il popolo della Catalogna" ha affermato infatti Josep Lluis Cleries, deputato del Pdecat. Dello stesso tono anche la presa di posizione di Podemos che parla di shock. "Davanti alla sospensione della democrazia non solo in Catalogna ma anche in Spagna siamo sotto shock", ha affermato infatti il numero due del partito , Pablo Echenique, dopo l'annuncio delle misure decise da Madrid contro la Catalogna. Dopo la notizia, decine di migliaia di catalani sono scesi in piazza a Barcellona in una grande manifestazione convocata contro il commissariamento della Catalogna. In testa ai manifestanti tra gli applausi anche il presidente Carles Puigdemont, che in serata farà un atteso intervento sulla situazione.

Puidgemont a Rajoy: “Peggior attacco alla Catalogna da Franco”

In serata è arrivata la replica del leader catalano Carles Puidgemont che ha accusato Rajoy di aver portato a compimento “il peggior attacco dai tempi del franchismo”. “Malgrado la volontà dei catalani, il governo si è illegittimamente proclamato titolare del potere politico in Catalogna”, ha aggiunto. Puigdemont si è rivolto all'Europa per avere solidarietà: “Se i valori fondanti europei sono stati messi a rischio qui in Catalogna, sappiate che lo saranno anche in Europa. Noi siamo europei e siamo convinti che l'Europa pacifica dovrebbe proteggere ognuno di noi, stare al nostro fianco”. Il leader catalano ha convocato per lunedì il plenum del parlamento.

Sondaggio: il 68% dei catalani è per elezioni

Secondo un sondaggio Gesop, pubblicato da El Periodico, il 68,6% dei catalani è favorevole alla convocazione di elezioni per uscire dall'attuale congiuntura istituzionale, mentre il 66,5% è contro un commissariamento della regione da parte del governo centrale Alla domanda su che cosa dovrebbe fare ora il presidente Puigdemont, il 29,3% risponde chiedendo la proclamazione immediata dell'indipendenza, il 24,8% dice invece di rinunciarvi e il 36,5% un ritorno alle urne per evitare il commissariamento.

Cosa dice l'articolo 155

Questa sarebbe la prima volta nella storia democratica della Spagna che l'articolo 155 della Costituzione viene utilizzato. insieme al titolo VIII sull’organizzazione del territorio dello Stato, costituisce il modo con cui il governo di Madrid difende ciò che è espresso nell’articolo 153 della Costituzione che parla del ruolo delle Comunità Autonome Spagnole. Questo articolo dice che se un governo regionale non rispetta i suoi obblighi o "agisce in modo da minacciare seriamente l'interesse dell'intera Spagna", allora le autorità centrali "possono intraprendere le necessarie misure per obbligarla in modo coatto ad adeguarsi o a proteggere tale generale interesse". In sostanza, l'articolo 155 stabilisce che lo Stato, in questo caso il governo di Madrid, può assumere "il controllo di istituzioni politiche e amministrative della regione ribelle", che in questo caso è la Catalogna.

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