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“Liberate Puigdemont”: Barcellona in rivolta, scontri in piazza con la polizia

Il leader indipendentista catalano contro il quale la Spagna ha emesso una nuova euro-richiesta di arresto ed estradizione, è stato fermato dalla polizia tedesca mentre attraversava in auto la frontiera fra la Danimarca e la Germania, proveniente dalla Finlandia e diretto in Belgio, dove risiede.
A cura di Antonio Palma
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Migliaia di persone hanno protestato oggi a Barcellona contro l'arresto dell'ex presidente catalano Carles Puigdemont, fermato nelle scorse ore dalla polizia tedesca subito dopo aver superato in auto il confine della Germania. La mobilitazione, convocata da influenti enti civili dell'Assemblea Nazionale Catalana (ANC) e da Òmnium Cultural, si è mossa simbolicamente dalla delegazione della Commissione Europea nel cuore della città catalana fino al consolato tedesco. "Chiediamo alla Germania di non estradare il presidente Puigdemont per reati inventati in una causa politica", si legge nella richiesta di ANC. Anche la sua nuova presidente, Elisenda Paluzie, ha fatto appello all'Unione Europea (UE) prima che iniziasse la marcia. La colonna dei manifestanti era preceduta da un cartello con lo slogan ‘libertà per i prigionieri politici'. Diversi partecipanti hanno portato bandiere indipendentiste e maschere di Puigdemont a sostegno dell'ex presidente.

Secondo quanto comunicato dal legale del leader indipendentista catalano, Jaume Alonso-Cuevillas, il fermo dell'ex presidente della  Generalitat della Catalogna, è legato sempre al mandato di  arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria della Spagna dopo la dichiarazione di indipendenza da Madrid proclamata da Puigdemont. Il leader catalano era entrato in Germania proveniente dalla Danimarca probabilmente con l'intenzione di rientrare in Belgio dove vive ormai da alcuni mesi dopo la fuga da Barcellona e dove su di lui pende la decisione dei giudici in merito all'estradizione chiesta dalla magistratura di Madrid.

Nei giorni scorsi infatti Puigdemont aveva lasciato il Belgio ed era stato avvistato in Finlandia, dove lo avevano invitato alcuni parlamentari locali. In precedenza si era diffusa anche la notizia che avrebbe potuto presentarsi alla polizia finlandese sempre per il mandato d’arresto europeo emesso a suo carico dalla giustizia spagnola, ma il suo avvocato poi aveva smentito assicurando che "il presidente Puigdemont non è più in Finlandia". Il legale aveva detto di non sapere esattamente gli spostamenti del suo assistito, precisando però che è sempre a disposizione della giustizia del Belgio, paese in cui ha fissato la residenza. "Il Presidente si stava dirigendo in Belgio per mettersi a disposizione, come sempre, della giustizia belga, è stato trattato correttamente in ogni momento dell'arresto e ora è in una stazione di polizia, la difesa  legale è già attivata.", ha scritto il suo avvocato dopo l'arresto in Germania.

Nei giorni scorsi in effetti il Tribunale supremo spagnolo ha riattivato i mandati di arresto europei per i quattro politici catalani che alla fine dello scorso ottobre sono scappati dal Paese per evitare la prigione e la pesantissima accusa di ribellione, un reato che prevede fino a 30 anni di carcere. Contemporaneamente i giudici madrileni hanno ordinato anche l’arresto di altre cinque importanti politici indipendentisti catalani, membri dell'ex governo Puigdemont, facendo salire il numero degli arresti a nove. Intanto, il Parlamento catalano sta ancora cercando di eleggere un nuovo presidente della Catalogna, che è senza governo dalle elezioni di dicembre.

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