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“Sono stata violentata e sequestrata in cambio di crack”: ma per gli inquirenti si è inventata tutto

Una donna torinese ha denunciato una marocchina riferendo di essere stata venduta e stuprata: per gli inquirenti, però, il suo racconto fa acqua da tutte le parti e – almeno per quanto riguarda la parte sulle violenze – sarebbe del tutto falso.
A cura di Davide Falcioni
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Era stata accusata di aver ceduto una donna a due violentatori per ottenere – come "compenso" – alcune dosi di crack: le accuse rivolte alla 38enne marocchina Mounia Boujjaadia, tratta in  arresto dopo la denuncia sporta dalla sua presunta vittima, sono però tutte cadute. La quarantunenne torinese che si era rivolta ai carabinieri raccontando di essere rimasta per un intero giorno, il 19 aprile scorso, prigioniera nella sua casa e lì stuprata avrebbe inventato tutto, o quasi. La donna aveva riferito che la sua aguzzina, schiava del crack, l’aveva usata come merce di scambio facendola violentare da due spacciatori, un maghrebino e centrafricano, in cambio di droga.

Ebbene, gli inquirenti hanno ritenuto del tutto inattendibile la ricostruzione della presunta vittima almeno per la parte riguardante la violenza sessuale di gruppo, accusa che è caduta, mentre restano in piedi le ipotesi di rapina, sequestro di persona e utilizzo indebito di carte di credito. Per il momento Mounia Boujjaadia, difesa dall’avvocato Alfonso Aliperta, resta detenuta e come spiega Repubblica il suo legale chiederà un interrogatorio davanti al pubblico ministero per tentare di smontare tutte le accuse. “La mia assistita non ha ancora mai risposto alle domande degli inquirenti – ha dichiarato Aliperta – ma numerose incongruenze del racconto della vittima sono evidenti già ai primi riscontri, primo fra tutti che non sono mai stati riscontrati segni di violenza sessuale nel referto dei medici del pronto soccorso che l’hanno visitata. Non intendiamo dire che la donna si è inventata tutto ma avendo lei stessa ammesso di aver fatto anche lei uso di crack è possibile che non fosse abbastanza lucida per ricostruire fedelmente la dinamica dei fatti”.

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