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La coppia che ha deciso di non dire a nessuno se il figlio è maschio o femmina

Una coppia americana ha deciso di non attribuire un’identità sessuale al figlio Zoomer, facendo sì che sia lui a decidere in quale sesso riconoscersi, una volta che sarà in grado di esprimersi.
A cura di S. P.
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Kyl e Brent Myers sono una coppia americana che ha deciso di crescere il figlio senza rivelare se sono genitori di un maschio o di una femmina. Quando parlano al bambino, che si chiama Zoomer e ha due anni, usano il pronome “they” che, come spiega la mamma, può essere utilizzato anche per indicare il genere neutro, e praticamente nessuno tra familiari e amici conosce il sesso di Zoomer. I genitori hanno insomma scelto di crescere il figlio secondo un metodo “gender creative”, di liberarsi dagli stereotipi e di permettere a Zoomer di vestire come vuole – scegliendo nei negozi sia nel reparto per maschi che in quello per femmine – e di giocare indifferentemente con macchinine o bambole. “Sarà lei/lui a scegliere in quale sesso riconoscersi, una volta che sarà in grado di esprimersi”, hanno spiegato i genitori ai media americani. “Ho deciso di non assegnare un sesso a Zoomer”, ha chiarito ancora la madre affermando di voler aspettare che scelga da solo in quale dei due identificarsi, “cosa che di solito succede attorno ai tre o quattro anni, quando la maggior parte dei bambini inizia a indicare se stesso con un pronome maschile o femminile”.

“Compriamo vestiti unisex e quando andiamo insieme in un negozio, incoraggiamo Zoomer a scegliere gli indumenti che preferisce, sia dal reparto bambine che da quello per bambini”, ha continuato la donna. E ancora: “È come se in casa fosse esploso un arcobaleno di colori. Vogliamo che nostro figlio conosca tutte le possibilità che ha davanti a sé e siamo convinti che il nostro approccio, così aperto, favorisca anche una sua maggiore propensione alla creatività”. Quando la mamma e il compagno incontrano un altro bambino al parco, cercano di riferirsi a lui senza usare pronomi di genere, per evitare che il figlio impari a giudicare una persona anche dal sesso al quale appartiene.

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