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Sciopero Ryanair, il 25 e 26 luglio il più grande stop nella storia della compagnia

Lo sciopero dei lavoratori Ryanair indetto in diversi Paesi europei tra cui l’Italia. Secondo Filt Cgil e Uil trasporti, l’azienda non vuole un contratto collettivo non riconosce i diritti salariali, previdenziali e assistenziali ai lavoratori e continua a utilizzare personale navigante reclutato da agenzie estere di somministrazione, determinando un dumping salariale interno e una giungla di regole.
A cura di Antonio Palma
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Oltre 600 voli cancellati e circa 100mila passeggeri interessati in tutta Europa: sono i numeri di quello che si prospetta come  il più grande sciopero nella storia della compagnia aerea Ryanair con evidenti disagi su chi aveva programmato di muoversi in queste ore con l'aereo. Si tratta infatti di uno stop di due giorni, il 25 e il 26 luglio, indetto dai rappresentanti dei lavoratori in diversi Paesi europei compresa l'Italia per protestare contro le politiche adottate dall'azienda per i propri lavoratori. tutto è partito con lo sciopero indetto dai sindacati di Belgio, Spagna e Portogallo a cui hanno aderito anche i sindacati italiani Filt-Cgil e Uiltrasporti. Nello specifico, le cancellazioni riguardano, ognuno dei due giorni, 200 voli da e per la Spagna, 50 da e per il Portogallo, 50 da e per il Belgio e rappresentano il 12 per cento dei voli nel Vecchio Continente della compagnia irlandese.

La Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (ITF), ha elencato una serie di richieste che vanno dai miglioramenti delle condizioni economiche, alla sicurezza sul lavoro e alle condizioni lavorative. Tra le richieste vi è l’abolizione del lavoro precario, il diritto alla retribuzione per malattia e la fine del sistema di obiettivi di vendita applicati ai prodotti come i gratta e vinci.  “Se Ryanair non risponde prontamente e in modo appropriato, si rischia di intraprendere azioni durante l’estate”, hanno minacciato i sindacati che alla vigilia dello sciopero hanno anche denunciato un tentativo della compagnia di "modificare i turni del personale navigante, cancellando i giorni di riposo e sostituendoli con impieghi di riserva aggiuntiva anche in aeroporto".

In Italia l'agitazione prevede presidi negli aeroporti di Bergamo Orio al Serio, Milano Malpensa, Pisa, Roma Ciampino e Napoli. Filt Cgil e Uiltrasporti spiegano che "lo sciopero è per il diritto ad un contratto collettivo e per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori" perché "i vertici della finora si sono rifiutati di sedersi con le sigle maggiormente rappresentative tra i suoi dipendenti in Italia, impedendo la negoziazione di un contratto collettivo di lavoro di diritto italiano che garantisca tutte le tutele previste dall’ordinamento del nostro Paese". "Con il suo reiterato comportamento la compagnia irlandese sta procurando gravi disagi a tutto il personale europeo, impedendo la libertà sindacale ai propri dipendenti, non riconoscendo i diritti salariali, previdenziali e assistenziali ai lavoratori e continuando a utilizzare parte del personale navigante reclutato da agenzie estere di somministrazione, determinando un dumping salariale interno e una giungla di regole non ammissibili per l’Unione europea” hanno concluso i sindacati italiani

Ryanair ha risposto dicendo che le richieste avanzate sono “inutili”, elencando i benefici di cui l’equipaggio già gode. “Ryanair è già impegnata in intense trattative con i sindacati nazionali in tutta Europa durante le quali queste e altre questioni sono in corso di negoziazione e abbiamo già concluso accordi nel Regno Unito e in Italia”, ha detto un portavoce. Per quanto riguarda i passeggeri coinvolti nello sciopero, Ryanair ha comunicato di averli contattato tramite e-mail e SMS per quanto riguarda il loro volo e di aver offerto “l’opportunità di essere riassegnati su un volo alternativo operante entro sette giorni prima o dopo il 25 e il 26 luglio o un rimborso completo dei loro biglietti”.

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