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Sallusti: per la Cassazione è recidivo con spiccata capacità a delinquere

I giudici della suprema Corte ritengono legittimo il carcere per Sallusti in quanto il suo è un caso limite di condotta lesiva e reiterata di diritti fondamentali.
A cura di Antonio Palma
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Sallusti: per la Cassazione è recidivo con spiccata capacità a delinquere

La condanna a 14 mesi di reclusione per diffamazione comminata all'ex direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti è legittima perché il giornalista è recidivo e ha una "spiccata capacità a delinquere, dimostrata dai precedenti dell’imputato". Queste le principali motivazioni pubblicate oggi nella sentenza di condanna della quinta sezione penale della Cassazione che ha bocciato il ricorso di Sallusti lo scorso 26 settembre. Per i giudici infatti "gli atti processuali danno un quadro di forti tinte negative sulle modalità della plurima condotta trasgressiva" del giornalista che non riguarda solo il giudice Cocilovo ma anche dei genitori adottivi e di una minorenne "sbattuti in prima pagina". "In un ordinamento e in una società, che vivono e si sviluppano grazie al confronto delle idee, non può avere alcun riconoscimento l'invocato diritto di mentire, al fine di esercitare la libertà di opinione", si legge nella sentenza  mentre i documenti «dimostrano la presenza di una illecita strategia di intimidatrice intolleranza, di discredito sociale, di sanzione morale diretta contro un magistrato".

Sallusti caso limite per cui è legittimo il carcere – Per i giudici i fatti accertati al tempo in cui Sallusti era direttore di Libero, fanno del suo caso un esempio limite di "condotta lesiva di diritti fondamentali" per cui è legittimo il carcere. Insomma Sallusti per la Cassazione è effettivamente un caso eccezionale che "legittima l’inflizione della pena detentiva" e la mancata concessione della sospensione condizionale della pena. "Il dolo risulta ulteriormente rafforzato" spiegano sempre i giudici, "sia dalla mancata rettifica della notizia palesemente falsa e diffamatoria, sia dal ritorno sulla medesima vicenda" con altri articoli. Proprio per questa serie di fatti emersi durante il dibattimento spiegano i giudici della suprema Corte "non può ammettersi l’esistenza di una lecita attività lavorativa che abbia, come inevitabili prodotti naturali, fatti lesivi di diritti fondamentali dei cittadini".

Il commento  di Sallusti – "Non si può giocare con la vita delle persone, il presidente della Cassazione dovrà risponderne anche a mio figlio" ha commentato a caldo Sallusti continuando "Mi auguro che questo giudice venga cacciato dalla magistratura perché non si dà del delinquente ad un giornalista che non ha mai avuto condanne penali". Il direttore ha già annunciato inoltre di aver depositato la rinuncia all'affidamento ai servizi sociali come misura alternativa al carcere.

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