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Volano accuse tra D’Amato e Rocca sulla sanità: “Ha fatto fallire un ospedale”. “Non capisce niente”

Scambio di accuse tra Alessio D’Amato e Francesco Rocca sulla sanità del Lazio. Il primo: “Rocca ha lasciato un buco di 78 milioni al Sant’Andrea”. L’altro: “D’Amato non capisce granché di sanità”.
A cura di Enrico Tata
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Scambio di accuse tra Alessio D'Amato e Francesco Rocca sulla sanità del Lazio. Il candidato del centrosinistra ha accusato il suo rivale di aver "lasciato una importante azienda sanitaria della Capitale con un disavanzo di 78 milioni, avendola presa in gestione con un disavanzo di 14 milioni". Si riferiva all'ospedale Sant'Andrea di Roma, di cui Rocca è stato commissario e poi direttore generale. Per D'Amato "occorre evitare che un mondo antico riprenda le redini della Regione, un mondo antico che ha creato solo guai e disastri. E Rocca è stato uno dei protagonisti di questo mondo antico, essendo stato uno dei manager messo da Storace. Sii vanta dei risultati ma ha governato dal 2003 al 2006 una importante azienda sanitaria romana, l'ha presa con un disavanzo di 14 milioni, e l'ha riconsegnata con disavanzo di 78 milioni. Non mi sembra una performance eccezionale".

A stretto giro è arrivata la risposta del candidato del centrodestra nel corso di un'intervista rilasciata a 24 Mattino su Radio 24: "Siccome Alessio D'Amato non capisce granché di sanità, il tema vero è che il Sant'Andrea era un ospedale in apertura, era un disavanzo programmatico autorizzato della regione Lazio perché eravamo in avviamento, l'ospedale aveva appena aperto". Quando un'attività è in apertura "è ovvio che ha delle perdite di esercizio iniziali che poi devono essere recuperate. Quindi era un disavanzo programmato: il Sant'Andrea aveva aperto in quegli anni, e che sia diventato uno dei migliori ospedali del centro Italia lo sanno tutti. Le risorse sono state utilizzate, così come assegnate dalla regione Lazio, tra l'altro a guida centrosinistra, perché nel 2007 era il centrosinistra a guidare. Altrimenti mi avrebbero cacciato".

"D'Amato non scherzasse – ha incalzato ancora Rocca – Piuttosto pensasse alla situazione che lui ha lasciato! Parla di transizione digitale e ancora oggi nei nostri ospedali utilizzano il fax per cercare dei posti letto per coloro che stanno fino a 46 ore in barella nei pronti soccorsi. I numeri sono una cosa seria. Se vogliamo ad Alessio D'Amato spiegherò quali sono le criticità e come ha utilizzato male le risorse, però di sicuro non venga a darmi lezioni". L'assessore alla Sanità, ha aggiunto ancora Rocca, "ha aumentato la spesa sanitaria di mezzo miliardo per le strutture private, quel mezzo miliardo di euro poteva andare alle nostre strutture nelle province che sono eccellenze visto che la sanità è ‘romanocentrica'".

La contro replica di D'Amato, che ha ribadito le sue accuse all'avversario: "Non intendo scendere sul piano delle offese, per me parlano i risultati dalla lotta al Covid all'uscita dal commissariamento della sanità. Sono un uomo libero non influenzabile, Rocca rappresenta un mondo antico che ha portato al disastro la sanità regionale. Nel 2007, con lui alla guida della azienda ospedaliera Sant'Andrea, il disavanzo totale del servizio sanitario regionale è stato di 1,6 miliardi e questo baratro che ci ha portato a dieci anni di commissariamento, il blocco delle assunzioni e l'aumento della pressione fiscale per famiglie e imprese".

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