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Chi è Francesco Rocca, il nuovo presidente della Regione Lazio

Francesco Rocca è il nuovo presidente della Regione Lazio: ha esercitato la professione di avvocato fino al 2003, è stato Presidente della Croce Rossa Italiana e manager della sanità. Nel suo passato la militanza di destra nel Fronte della Gioventù e un arresto per droga.
A cura di Enrico Tata
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Francesco Rocca, nuovo presidente della Regione Lazio
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Francesco Rocca è il nuovo presidente del Lazio. Ha vinto le elezioni con oltre il 50 per cento dei consensi e succederà a Nicola Zingaretti alla guida della Regione. "Provo una grande emozione e soddisfazione. È stata una corsa breve ma molto intensa. Oggi però prevale un senso di enorme responsabilità in particolare per il risanamento della sanità, che è troppo distante e che mortifica la dignità dei cittadini". le prime parole del nuovo governatore

Laureato in Legge,  Rocca ha svolto per alcuni anni la professione di avvocato, andando poi a ricoprire il ruolo di commissario e direttore generale di importanti strutture sanitarie. A 19 anni ha ricevuto una condanna per spaccio di eroina ed è stato un militante del Fronte della Gioventù a Ostia. Classe 1965, ha due figli, Matteo e Giorgio, e a 57 anni è già diventato nonno.

È stato Presidente della Croce Rossa e Vice presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa fino al 19 dicembre, quando ha dato le dimissioni per accettare la candidatura alla presidenza di Regione Lazio. "Come esperto di sanità pubblica, penso di poter portare un valore aggiunto: ho accettato una nuova sfida in cui credo fortemente": queste le sue parole in merito, nella sua lettera aperta sul sito della Croce Rossa.

Certamente vicino al centrodestra, Rocca è presentato come candidato civico e non politico. Lo ha sostenuto tutto il centrodestra: non solo Fratelli d'Italia, ma Forza Italia, Lega e Noi Moderati e Udc. Negli ultimi tempi, inoltre, è stato al centro delle polemiche in relazione alle sue perplessità sul termovalorizzatore di Santa Palomba.

Chi è Francesco Rocca, dagli studi in legge alla presidenza della Croce Rossa

Nato a Roma il 1 settembre 1965, Francesco Rocca è sempre stato vicino alle attività di volontariato, fin dagli studi universitari in legge: a partire dall'impegno al fianco del Jesuit Refugee Service, passando per le attività con la Caritas e, infine, con la Piccola Casa della Divina Provvidenza di Cottolengo. A metà degli anni Novanta inizia l'impegno nel mondo della sanità come manager. Dal 1996 al 2004, è Presidente e Commissario dell’IPAB “Santa Maria in Aquiro”, dal 2001 al 2003 Presidente dell’IPAB “Asilo della Patria”.

Nel 2003 la svolta quando alla Regione Lazio c'è Francesco Storace. Quando il leader della destra sociale cerca qualcuno che ritiene affidabile trova Rocca poi è diventato direttore generale dell'ospedale Sant'Andrea e Commissario straordinario sempre del Sant'Andrea. Successivamente Rocca è stato componente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani' e componente del Nucleo di Valutazione dell'Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale, IRCCS di Napoli.

È entrato nella Croce Rossa nel giugno del 2007 e poi ne è diventato commissario straordinario a novembre del 2008. Nel frattempo una piccola parentesi al comune di Roma (quando sindaco è Gianni Alemanno) come capo del dipartimento Salute e Attività sociali del Comune di Roma, Nel 2013 ha assunto la carica di presidente nazionale.

La condanna per spaccio a 19 anni

A 19 anni Francesco Rocca è stato condannato per spaccio di eroina, implicato in un'indagine su giro di droga gestito da un gruppo di nigeriani a Casal Palocco, per conto dei quali aveva ceduto un etto e mezzo di stupefacente a un acquirente.

È stato arrestato nel 1985 ed è stato condannato a tre anni di reclusione: “Ho fatto il conto con la giustizia, mi sono fatto un anno di arresti domiciliari e ho cominciato un proficuo percorso di recupero”. Una vicenda di cui dice di fare ancora fatica a parlare, e che ha ricostruito così in un'intervista: "Ero molto sofferente e iniziai a usare gli stupefacenti  Non posso e non voglio nascondere il mio passato. Ma sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità".

Nel suo passato c'è anche una militanza giovanile nel Fronte della Gioventù, il movimento giovanile del Movimento Sociale Italiano. Certo è che quell'episodio segna una svolta nella sua vita: all'università si laurea in Giurisprudenza e si abilita come avvocato penalista. Si prodiga negli anni Novanta nella difesa di diversi pentiti della criminalità organizzata, finendo per questo anche sotto scorta per cinque anni.

Perché Meloni ha candidato Rocca nel Lazio

Sono diverse le ragioni che hanno portato Meloni a indicare il nome di Francesco Rocca come candidato alle elezioni del Lazio. Prima di tutto l'esperienza in campo sanitario e secondo luogo il suo essere, come si dice in questi casi, un "tecnico d'area", ovvero una figura che non viene dal gruppo dirigente del partito ma della società civile, pur essendo molto vicino a Fratelli d'Italia.

Oltre alla militanza giovanile nel Fronte della Gioventù, Rocca non ha mai interrotto il suo rapporto con le forze della destra, venendo non a caso nominato come manager proprio quando Storace era presidente della Regione Lazio. Non è poi mancata la polemica per le sue nomine dirette quando è stato a capo della Cri: l'ex Terza Posizione e poi parlamentare di Alleanza Nazionale, Marcello De Angelis, chiamato come suo portavoce, e l'ex Nar Paolo Pizzonia, nominato nello staff.

Noto è anche il rapporto di Rocca con l'imprenditore Antonio Angelucci, potentissimo attore della sanità privata del Lazio con la rete delle cliniche San Raffaelle. Proprio con Giampaolo Angelucci, il figlio di Antonio, oggi deputato della Lega, si era trovato al vertice di Confapi sanità, l'associazione datoriale di chi opera nella sanità privata.

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