Veronica De Nitto uccisa in America, il padre: “Dallo Stato italiano nessun aiuto”

"Dallo Stato italiano non abbiamo ricevuto nessun aiuto, non una chiamata, né un messaggio". Sono le parole del papà di Veronica De Nitto, la trentaquattrenne originaria di Latina, uccisa due mesi fa nei pressi di San Francisco in America. L'appello di Luigi è quello di un padre disperato, che cerca risposte da parte delle istituzioni per la morte della figlia, sulla quale scomparsa restano ancora molti aspetti da chiarire. Il deputato pontino Raffaele Trano alla Camera ha sollecitato sulla questione il ministro degli Esteri Luigi Di Maio con un intervento, chiedendogli di mobilitarsi e vigilare affinché l'omicidio della trentaquattrenne non rimanga impunto, di renderlo noto in Aula e di sostenere la famiglia della vittima. Il padre di Veronica ha lanciato un appello anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L'omicidio di Veronica De Nitto
Veronica era volata Oltreoceano, per raggiungere la sorella e dove lavorava, con il sogno di farsi una famiglia negli States, ma senza dimenticare i suoi amici italiani le sue origini. Secondo quanto emerso finora, il delitto si sarebbe consumato in casa, in un appartamento di Daly City, mentre era da sola e sua sorella stava partorendo in ospedale. L'aggressore l'ha raggiunta e le ha tagliato la gola, cercando poi di bruciare l'abitazione per eliminare le tracce del suo passaggio. I sospetti ricadrebbero su un ex fidanzato trentaseienne, che al momento risulta irreperibile e che le forze di polizia stanno cercando, con l'ipotesi che abbia varcato il confine con il Messico. Sull'uomo le autorità statunitensi hanno messo una taglia di dieci milioni di dollari. "Veronica – conclude il padre che non ha potuto recarsi negli Usa per il funerale e che della figlia ha ricevuto solo un ciondolo contenente le sue ceneri – per il Comune di Latina risulta ancora viva, perché non è arrivata alcuna comunicazione dagli Stati Uniti d'America".