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Stupro di Capodanno: “Una settimana dopo c’è stato rapporto consenziente”. Per i giudici non è rilevante

Per il Tribunale del Riesame P.R. avrebbe assunto un atteggiamento premuroso e protettivo nei confronti di Beatrice temendo una sua denuncia.
A cura di Simona Berterame
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"Non ricordo nulla, non so neanche se ero sveglia o meno durante quello che è accaduto". Nella mente di Beatrice (nome di fantasia ndr.) ci sono solo pochi flashback della notte appena trascorsa in una villa del quartiere Torresina in occasione del Capodanno 2021. Il 2 gennaio la 16enne si rivolge ai carabinieri e racconta quello che riesce a ricordare di quella notte. Non riesce ad associare i frammenti di quella serata ai volti dei suoi carnefici e gli inquirenti dovranno ascoltare tutti i presenti alla festa per riuscire ad ottenere un quadro più chiaro. Ad un anno di distanza arrivano le prime tre misure cautelari, nei confronti di tre ragazzi presenti alla festa: si tratta di tre maggiorenni, C. N. di 21 anni e due 19enni P. R.  e F. V. R. Inizialmente i primi due si trovavano agli arresti domiciliari e il terzo aveva l'obbligo di firma, ma il Tribunale del Riesame ha rimesso in libertà C. N., confermando invece la misura cautelare per P. R..

La decisione del Tribunale

Per il Tribunale del Riesame P.R. avrebbe assunto un atteggiamento premuroso e protettivo nei confronti di Beatrice temendo una sua denuncia. Scrivono i giudici che si è trattato di un “atteggiamento con ogni probabilità semplicemente strumentale e dettato dal timore delle possibili conseguenze della denuncia”. Sono trascorsi pochi giorni da quella notte così confusa nella mente della giovane che decide così di rivolgersi a P. R. per chiedergli aiuto a rimettere in fila quanto accaduto. "Ho voluto vederlo, ho creduto in lui" spiegherà poi la giovane ai pm. Secondo la difesa del giovane indagato, Beatrice si sarebbe recata da lui una settimana dopo capodanno e avrebbero consumato un rapporto sessuale consenziente. L'incontro, secondo la difesa, scagionerebbe P.R. dall'accusa di stupro. Un elemento non rilevante ai fini della scarcerazione, spiegavo invece i giudici nelle motivazioni della conferma dell'ordinanza. L'atteggiamento premuroso di P.R., assunto nei giorni successivi alla notte di capodanno, è una conferma della sua pericolosità. "Non ha esitato da un lato a mostrarsi premuroso con la vittima, dall’altro a insultarla tra gli amici nei giorni successivi dandole della z…la” scrivono i giudici. E questo perché avere un rapporto consenziente qualche giorno dopo una violenza, non cancella lo stupro avvenuto in precedenza. Un rapporto che secondo la difesa della giovane non ci sarebbe stato. "Beatrice ha incontrato uno degli indagati ma solo per capire cosa fosse accaduto, si fidava di questo ragazzo che si era mostrato attento e premuroso – spiega la portavoce della famiglia Bo Guerreschi, presidente dell'Associazione Bon't Worry – ma non c'è stato nessun rapporto sessuale".

La droga dello stupro

"Beatrice ha assunto la droga dello stupro, quella sostanza dopo poche ore sparisce dall'organismo ed è impossibile rintracciarla attraverso delle analisi". Ne è convinta la difesa della minorenne e in particolare la loro portavoce Bo Guerreschi. Gli elementi forniti dalla giovane in un primo momento sarebbero proprio quelli caratteristici della droga dello stupro: una mente completamente annebbiata, ricordi confusi e parziali.

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