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Stupro di Capodanno, Riesame conferma il racconto della vittima: “Non era in grado di dare consenso”

Il Riesame ha confermato la versione della ragazza vittima di stupro nella villa di Primavalle: “La capacità di prestare un valido consenso era compromessa.”
A cura di Beatrice Tominic
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Il Riesame ha confermato la versione della ragazza vittima di violenza nella villa di Primavalle nel corso della notte di Capodanno 2021: quella notte la giovane, ancora minorenne ha subito uno stupro di gruppo. A confermarlo si aggiungono anche le lesioni esterne e interne riscontrate sul corpo della ragazza. Fra gli indagati, oltre a due ragazzi minorenni, ci sono tre maggiorenni, due di 19 e l'altro di 21 anni. Due di loro, adesso, si trovano adesso agli arresti domiciliari, anche se hanno richiesto l'annullamento della misura: prima di loro, infatti, il terzo è riuscito ad ottenere la revoca del provvedimento.

Come si legge in un articolo pubblicato sul quotidiano de Il Corriere della Sera, infatti, riferendosi alla ragazza, il Tribunale scrive che all'inizio della serata, verso le ore 20 iniziava ad assumere ingenti quantitativi di alcol e droghe, finendo in breve per perdere il controllo di sé e ogni capacità di resistenza e di percezione degli accadimenti.

Già nelle intercettazioni rilevate dalle forze dell'ordine, all'inizio dello scorso anno, inoltre, sia nelle conversazione telefoniche che in quelle avvenute nei gruppi Whatsapp fra le ragazze che hanno partecipato al party di Capodanno, la vittima era descritta come allucinata e come quella che più di tutti, non era in grado di poter ragionare. Un altro testimone minorenne, infine, ha dichiarato ai carabinieri di aver visto la ragazza stravolta verso la mezzanotte.

Le motivazioni del Tribunale del Riesame

Nonostante la difesa degli avvocati degli indagati, che insistono nel definire la ragazza come "inattendibile", anche a causa della volontà di rivedere uno dei suoi aggressori nella settimana successiva allo stupro, come si legge in un altro articolo dello stesso quotidiano, il Tribunale del Riesame ha confermato l'inabilità della ragazza nel poter decidere di prestare consenso. A giudizio del Riesame, infatti, la sua capacità di prestare un valido consenso ai rapporti appare pesantemente viziata dallo stato di palese intossicazione in cui versava.

Oltre a ciò, il Tribunale del Riesame, che ha confermato la custodia ai domiciliare per P.R., ha aggiunto che la ragazza vittima di violenza è stata resa fragile dall’esperienza vissuta e anche dalla sensazione di isolamento all’interno del gruppo di amiche provata nei giorni successivi e come tale estremamente bisognosa di aiuto e comprensione.

Le dichiarazioni della ragazza

Già nelle dichiarazioni rilasciate nei primi mesi dello scorso anno, la giovane vittima dello stupro aveva descritto la serata cercando di raccogliere i ricordi della violenza subita. "Non riuscivo a camminare, fissavo i muri, ho bevuto e fumato – ha dichiarato – non so se qualcuno mi ha messo qualcosa nel bicchiere, ho iniziato a perdere i sensi come se fluttuassi fuori da me stessa."

Poi ha continuato a descrivere le violenze subite: "Ero in una stanza con dei ragazzi che mi stavano toccando, ho fatto resistenza ma più di tanto non potevo perché non avevo forza, non avevo consapevolezza. Non ricordo nemmeno quando è arrivata la mezzanotte, dei ragazzi intorno a me mi insultavano, uno mi ha tirata per i capelli, uno mi ha preso la testa – e ha concluso, ripercorrendo le sensazioni avvertire l'indomani della violenza – La mattina dopo ero sola su un materasso senza lenzuola e coperte. Sono scoppiata a piangere. Non riuscivo neanche a guardarmi, provavo schifo per quello che era successo e non riuscivo a toccare il mio corpo."

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