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Stupro di Capodanno, gli avvocati della vittima: “È a pezzi, si sente sporca e abbandonata”

Bo Guerreschi, la fondatrice dell’associazione Bon’t Worry: “La ragazza è stata usata come una bambola di gomma e il comportamento degli adulti e dei ragazzi è stato orribile, peggio dell’atto in sé perché si tratta di omertà pura”.
A cura di Enrico Tata
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L'associazione Bon't Worry contro la violenza di genere e la sua fondatrice, Bo Guerreschi, stanno aiutando Francesca (nome di fantasia), la sedicenne che ha denunciato di essere stata violentata all'interno di una villa a Roma nel corso di una festa di Capodanno. "La ragazza è completamente a pezzi. Dopo aver subito uno stupro di questa entità, dentro si sente proprio spezzata. La mattina le vittime di stupro si fanno delle docce con l'acqua talmente calda che quasi si toglie la pelle. Lei non ricorda ancora tutto ciò che è accaduto quella notte. Si sente sola, si sente sporca, si sente abbandonata. E a volte si sente colpevole: ‘magari ho fatto qualcosa, magari ho bevuto troppo, magari mi hanno dato un bicchiere che non dovevo bere..'.La vittima prima di essere vittima si colpevolizza, Il predatore o l'aggressore prima di ammettere, prima di dire ‘ho commesso' deve essere giudicato con sentenza passata in giudicato. La differenza è questa", ha spiegato Guerreschi a Fanpage.it

Secondo la fondatrice di Bon't Worry "la ragazza è stata usata come una bambola di gomma e il comportamento degli adulti e dei ragazzi è stato orribile, peggio dell'atto in sé perché si tratta di omertà pura. E vi dirò e lo dirò sempre: l'inquilino della villa lo voglio al banco degli imputati, io lo voglio lì. Lui ha lasciato la casa libera e lì sono stati commessi dei reati".

Guerreschi cita i messaggi tra i ragazzi finiti nelle carte degli inquirenti in cui alcuni partecipanti alla festa e i loro genitori sembrano cercare di coprire e sminuire i fatti avvenuti: "Io ho letto che hanno minacciato anche di spararle in bocca se avesse fatto la denuncia. Un fatto del genere, di un genitore che cerca di coprire,  è una vergogna. È insegnare a tuo figlio che lui può fare quello che vuole perché tanto la giustizia non lo colpirà mai. Nessuno di voi ha mai chiesto scusa alla ragazza: scusa perché non ti ho aiutato come avrei potuto, scusa perché non mi sono accorto, scusami perché ti ho portato a una festa senza controllare, scusa al padre perché non è stato avvisato. La ragazza è stata massacrata dai suoi stessi amici".

I fatti contestati e denunciati dalla giovane vittima sono accaduti a Capodanno 2021, cioè circa tredici mesi fa, ma negli scorsi giorni le indagini sono arrivate a una svolta: due dei cinque presunti violentatori di Francesca sono stati arrestati dalle forze dell'ordine.

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