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Strage di anziani a Lanuvio, un testimone: “Ritardi nella chiamata ai soccorsi”

Un presunto ritardo tra il rinvenimento degli anziani morti e la chiamata ai soccorsi è la versione fornita dagli inquirenti da un testimone sulla strage avvenuta lo scorso 16 gennaio nella casa alloggio di Lanuvio. Oggi l’autopsia sulle salme, il primo step è chiarire la natura della sostanza mortale.
A cura di Alessia Rabbai
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Almeno una telefonata sarebbe arrivata sullo smartphone di Sabrina Monti, una delle due titolari di Villa dei Diamanti a Lanuvio, dove il 16 gennaio scorso si è consumata la strage di anziani nella quale sono morte cinque donne, tra i 67 e i cento anni. Un allarme ignorato, un presunto ritardo di circa un'ora tra la scoperta dei decessi e la chiamata ai soccorsi, sono le ipotesi riportate da Il Messaggero, secondo una versione fornita da un testimone. Incongruenze sulle quali indagano i carabinieri della Compagnia di Velletri, per ricostruire i fatti che hanno portato alla tragedia e che analizzeranno i tabulati telefonici. L'operatore socio sanitario venticinquenne, una delle sette persone rimaste intossicate non ricorda nulla di quella sera, né di aver chiamato Sabrina Monti, indagata dalla Procura insieme a sua nipote Desiree Giustiniani, un'iscrizione che si presenta come atto dovuto, in quanto entrambe titolari e responsabili della casa alloggio. Dal suo telefono sarebbe partita infatti almeno una chiamata.

Oggi l'autopsia sulle salme delle cinque anziane

"Sulle tempistiche della vicenda spetta agli inquirenti fare chiarezza – spiega raggiunto da Fanpage.it il legale difensore Daniele Bocciolini – la mia assistita Sabrina Monti non ricorda, ciò che sa lo ha già dichiarato, ossia di essere intervenuta chiamando immediatamente i soccorsi – spiega – Bisogna essere molto prudenti, in questa fase occorre anzitutto accertare le cause dei decessi. Solo successivamente potranno essere rilevati eventuali profili di responsabilità". Oggi l'autopsia sulle cinque salme presso l'istituto di medicina legale del policlinico Agostino Gemelli, in programma a partire dalle ore 8, per mano di Fabio de Giorgio. Per la perizia di parte l'avvocato delle due titolari ha affidato l'incarico al professor Guido Maria De Mari. Gli esiti degli esami autoptici serviranno a chiarire le cause esatte del decesso e la natura della sostanza, che si ipotizza essere monossido di carbonio. Lo step successivo sarà accertare la fonte dalle esalazioni mortali e stabilire se ci siano stati dei ritardi.

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